Le immense locandine d’epoca di Rocco e i suoi fratelli e Il Gattopardo, i due capolavori di Luchino Visconti, ti accolgono all’ingresso di Via Sommacampagna, storica sede della Titanus, un palazzetto nei pressi di Piazza Indipendenza, a Roma, dove tutto è rimasto fermo agli anni d’oro del cinema italiano.
Le pareti tappezzate di poster dei tanti titoli del catalogo sono la dimostrazione palese della storia di questa società che, con i suoi 120 anni, vanta il record di tenuta nel settore cinematografico, in Italia ma non solo. E questo nonostante i momenti difficili, tra cui un rasentato fallimento. Un’azienda di famiglia, che i Lombardo, di padre in figlio, hanno tramandato sempre con una “G” nel nome: dal fondatore Gustavo, napoletano con la passione del cinema e del mare, al figlio Goffredo nato dall’unione con l’attrice Leda Gys e tra gli artefici del neorealismo, ai rampolli Guido e Giulio, il primo ancora in sella come presidente con l’ad Massimo Veneziano, il secondo morto tragicamente durante un’immersione all’isola di Ponza, un dolore, raccontato anche nel documentario di Peppuccio Tornatore L’ultimo Gattopardo, da cui Goffredo non si riprese mai.
Lo studio al primo piano della palazzina è un piccolo museo con i cimeli dei premi vinti ovunque nel mondo (spiccano i David di Donatello e i Leoni d’oro), con la collezione di Pulcinella in ceramica che ricordano le origini napoletane (ma dagli anni ’30 la società si trasferisce a Roma e nasce il simbolo, lo scudo) e i tanti cani di porcellana, ma alle pareti, oltre ai ritratti di famiglia, tra cui quello enorme di Leda Gys, il piano di lavorazione de Il Gattopardo e un ritaglio di giornale che ricorda la lotta di Goffredo contro un pescecane.
Per i 120 anni della società, attiva anche nella distribuzione e, dagli anni ’90, rivolta alla produzione televisiva, tornano in sala cinque titoli classici restaurati, distribuiti da Nexo Digital, da giovedì 27 giugno per cinque settimane. Sono: Il Gattopardo (1963); La ciociara di Vittorio De Sica (1960); Rocco e i suoi fratelli (1960); Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini (1953); La prima notte di quiete di Valerio Zurlini (1972).
Tra le novità, se così si può dire, c’è la serie Il camorrista, girata da Tornatore a inizio carriera, nel 1986, in contemporanea al suo primo film. “Goffredo Lombardo è stato il mio primo produttore e gli devo tutto. Accettai di realizzarne due versioni, una per il cinema e una per la tv, ma la versione a puntate sparì, probabilmente perché il film ebbe una vita sofferta. L’abbiamo cercata per 36 anni, ora l’abbiamo trovata”, aveva raccontato il regista siciliano, annunciando la riedizione delle cinque puntate ancora di fatto inedite.
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