CANNES – Nella classifica della rivista ‘The Hollywood Reporter’ che ha designato la “Palma delle Palme”, nei primi 4 posti figurano: in vetta Il Gattopardo di Luchino Visconti, seguito da La dolce vita di Federico Fellini e al 4° posto Blow Up di Michelangelo Antonioni, preceduto in terza posizione da Taxi Driver di Martin Scorsese.
Nella graduatoria stilata dai critici e inviati della rivista, valutando tutti i titoli premiati nella storia del Festival di Cannes, troviamo altri titoli italiani, nell’ordine: al 14° posto Padre padrone dei fratelli Taviani, al 19° L’albero degli zoccoli di Ermanno Olmi, al 20° Il caso Mattei di Francesco Rosi, al 48° Signore e Signori di Pietro Germi, al 60° La stanza del figlio di Nanni Moretti e al 63° La classe operaia va in paradiso di Elio Petri.
Tra le acquisizioni I Wonder Pictures al Marchè du Film, The Student (Un Certain Regard), All these Sleepless Nights, le folli notti insonni dei giovani di Varsavia, e il nuovo cyber doc del premio Oscar Alex Gibney, Zero Days
Il regista racconterà la storia d'amore tra l'attrice Anne Wiazemsky e Jean Luc Godard da lei conosciuto sul set de La cinese per poi diventare moglie e interprete dei suoi film
Alla fine Valeria Golino lo dice chiaramente. "C'è stata unanimità? Quasi". E aggiunge: "Ci sono state lunghe discussioni, ma nessuna decisione è stata presa coi musi", e definisce l'esperienza appena conclusa "faticosa e memorabile". A caldo è abbastanza evidente che la giuria di George Miller ha dovuto fare un bel po' di compromessi. Due particolari rivelatori. Il doppio premio a The Salesman, il bel film di Asghar Farhadi che forse avrebbe meritato la Palma d'oro, e il premio per la regia ex aequo. I premi
E’ Ken Loach con I, Daniel Blake il re del palmarès di Cannes 2016. Seconda Palma a dieci anni di distanza per il regista britannico, che aveva già conquistato il premio con Il vento che accarezza l'erba. “Cercate di restare forti, per favore. Ci sono persone che faticano a trovare il cibo nel quinto paese più ricco del mondo – ha detto il regista alla premiazione – il cinema serva anche a dare speranza. Un altro mondo è possibile e necessario”. Fanno colore le copiose lacrime di Xavier Dolan e l'esuberanza di Houda Benyamina, vincitrice della Camera d'or. I premi