Dopo quasi cinque mesi di sciopero, gli sceneggiatori e gli studi di Hollywood hanno raggiunto un accordo, annunciato dal sindacato Writers Guild of America.
Questo nuovo contratto triennale per gli autori di film e televisione deve ancora essere approvato dalla maggioranza dei membri della Wga, ma sostanzialmente segna la fine dello sciopero che è iniziato il 2 maggio. Nel frattempo, il sindacato degli attori (Sag-Aftra) rimane in sciopero, il che richiederà ai produttori di tornare al tavolo delle trattative, un negoziato che è stato interrotto a metà luglio.
Drew Barrymore e Jennifer Hudson hanno deciso di sospendere i loro spettacoli fino alla fine dello sciopero, nonostante le controversie. Il sindacato ha descritto l’accordo come “provvisorio”, poiché manca la versione finale del documento e dovrà essere esaminato e approvato dalla direzione della Wga e dalla maggioranza dei suoi 11mila membri attraverso il voto online.
Tuttavia, il sostegno alla sua ratifica sembra essere un dato certo, grazie alla solidarietà degli iscritti e al supporto di altri sindacati del settore dello spettacolo. Questo accordo è stato possibile grazie a un lungo periodo di mobilitazione e viene elogiato per i significativi miglioramenti previsti per autori e sceneggiatori in tutte le categorie. Tuttavia, il sindacato ha sottolineato che verranno comunicati ulteriori dettagli solo dopo la finalizzazione del documento.
Si segna così la conclusione di uno dei più lunghi scioperi nella storia di Hollywood, che ha avuto gravi ripercussioni sull’industria dello spettacolo e sull’economia dello stato, con perdite stimate di oltre 5 miliardi di dollari secondo gli esperti.
Nel frattempo, il conflitto con il sindacato degli attori continua, con la speranza che possa essere risolto in futuro.
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Al grido di “tanti mestieri, una sola lotta”, in 2000 sono già scesi in piazza domenica 3 marzo a Los Angeles. I sindacati dei tecnici chiedono ai produttori di rinegoziare il loro contratto che scade il 31 luglio.
Il documento sancisce ufficialmente la fine della più lunga battaglia sindacale della storia di Hollywood. Aumentati i compensi minimi e "arginata" l'AI