Hollander e Lasseter coraggiosi per ‘The Brave’


Uscirà il 5 settembre l’attesissimo nuovo lavoro di Disney Pixar, Ribelle – The Brave, splendida fiaba scozzese su una principessa che rifiuta il suo destino di moglie fedele e sottomessa. Noi abbiamo ‘inseguito’ il film in due occasione, il Future Film Festival, dove a marzo è stata presentata una sneak preview alla presenza di Joshua Hollander, direttore degli effetti 3D, e poi alle Giornate Professionali del cinema Ciné di Riccione, dove finalmente abbiamo potuto vederlo in anteprima assieme al supervisore  John Lasseter. A Hollander abbiamo chiesto: “come si porta il 3D da semplice effetto scenografico in stile ‘montagne russe’ a elemento narrativo all’interno di una pellicola di due ore?”

 

“Per noi – risponde lui – parte tutto dalla storia e dai personaggi. E’ questo che ci fa capire dove dobbiamo limitarci nell’uso della stereoscopia e dove invece dobbiamo calcare la mano. Dipende dalla carica emotiva dei vari momenti del film. E’ come qualsiasi altro mezzo tecnico: la luce, la colonna sonora, la fotografia, il colore. La finalità è creare un rapporto con il pubblico per farlo sentire parte della storia. In The Brave ad esempio esaltiamo il senso di magia della storia, usiamo il 3D per sottolineare i momenti di tensione tra la protagonista e sua madre”.

Pixar è anche al lavoro sulla riconversione in 3D di un grande successo degli scorsi anni, Alla ricerca di Nemo. “Non sono io che scelgo quali film riconvertire, ma posso dire che in questo caso la pellicola si prestava particolarmente, dato che dal punto di vista visivo è assolutamente stupefacente. Pensiamo all’oceano, alle distanze, all’infinità delle prospettive e all’interazione corale tra i personaggi. Poi, naturalmente, dipende dalla popolarità dei progetti e Nemo sicuramente è uno dei più amati, insieme a Toy Story e Il Re Leone. The Brave, si potrebbe dire, è invece il nostro primo fantasy, almeno in senso tradizionale, ma non c’è ragione di preoccuparsi: è sempre una storia Pixar, con il suo senso dello humour, la sua dolcezza, le emozioni a cui il pubblico è abituato. Per noi storyteller è una gioia ogni volta che abbiamo un mezzo nuovo con cui potervi emozionare e il 3D è uno dei questi. Siamo affabulatori. Ma nel processo di filmaking nulla è cambiato. Non pensiamo a fare un film in 3D, solo a fare il miglior film possibile. Io ho alle spalle diverse esperienze nel campo del business musicale, poi mi sono occupato di tematiche ambientali prima di approdare in Pixar. Mio fratello già ci lavorava, una volta sono andato a trovarlo e la magnificenza di quel posto mi ha convinto a lasciare New York per la California. Ma sono partito studiando antropologia, perché mi ha sempre affascinato la necessità dell’uomo di raccontare storie, e il notare che anche popolazioni lontanissime tra loro partivano da archetipi molto simili”.

“Sono davvero emozionato di essere in Italia – ha dichiarato invece Lasseter – amo questo paese come avrete potuto constatare da Cars 2, di cui buona parte si svolgeva proprio in Italia. Ribelle è in un certo senso una prima volta: è la nostra prima favola, ma come vedrete è molto moderna. La protagonista Merida non è la classica principessa che attende l’arrivo del principe azzuro, è una giovane donna dei nostri giorni che crea da sola il proprio destino. E’ stata una sfida, intanto perché era qualcosa di totalmente nuovo, e poi perché si ambienta in un periodo storico molto preciso. Ad esempio, i vestiti: nella Scozia medievale faceva un freddo cane e la stratificazione degli abiti è stata difficile da ricreare al computer, così come i capelli ricci e rossi di Merida, che rappresentano il suo spirito ribelle. Quelli di sua madre, invece, che è docile e tradizionalista, sono raccolti. La storia e i personaggi vengono sempre prima della tecnica. Ma io faccio animazione al computer da quando esiste e ho sempre cercato di scegliere storie che si adattassero a quel che la tecnologia offre in quel determinato momento. Quando ho fatto Toy Story, il computer era in grado di rendere bene solo personaggi plasticosi. Ma per me era perfetto, dato che si trattava di giocattoli. Credo che con The Brave abbiamo raggiunto lo zenith di quanto la CGI offre al momento. Abbiamo dovuto creare nuove tecniche specificamente per questo film”.

La visione del film in sala è introdotta dal delizioso cortometraggio La luna, scritto e diretto dall’italianissimo Enrico Casarosa.

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27 Agosto 2012

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