Il 14 luglio è il giorno tanto atteso da milioni di appassionati d’animazione in tutto il mondo: il giorno in cui viene alla luce di un proiettore How do you live?, il nuovo e forse ultimo film di Hayao Miyazaki. La nuova produzione dello studio Ghibli è uscita ufficialmente in Giappone nel più totale mistero. Per la prima volta, infatti, un film è stato distribuito senza alcun tipo di promozione: né un trailer, né una sinossi, niente al di fuori di una semplice quanto ambigua locandina e di un titolo che fa riferimento a un romanzo degli anni ’30 scritto Genzaburo Yoshino, senza però ricalcarne la trama. Mentre ancora non si sa nulla sulla distribuzione europea, è stato appena annunciato che il film uscirà entro la fine del 2023 negli USA con il titolo The Boy and the Heron.
Ma, ora che è stato finalmente distribuito, di cosa parla Il film? Protagonista del film è il dodicenne Mahito, che ha perso la madre durante la seconda guerra mondiale. Quando si trasferisce da Tokyo in campagna insieme a suo padre Masato Maki in periferia, ha notevoli difficoltà a stabilire una relazione con la sorella della madre Natsuko, ora nuova moglie del padre, e ad adattarsi al nuovo ambiente. Ma nelle vicinanze della sua abitazione, trova una torre abbandonata, qui un airone parlante gli rivela che sua madre è ancora viva, all’interno della torre. Quando la matrigna entra nella torre, senza più uscirne, Mahito la segue per salvarla, scoprendo un mondo fantastico.
Tanti sono i riferimenti alla vita vera dell’autore (il padre di Miyazaki era un ingegnere aeronautico esattamente come quello di Mahit) e i richiami ad altre opere, come La città incantata, per un film che si prospetta essere un nuovo testamento artistico a 10 anni da quello che sarebbe dovuto essere il suo ultimo film: Si alza il vento.
Le prime reazioni del pubblico, com’era facile aspettarsi, hanno gridato al capolavoro. “Ogni fotogramma di questo film sembra un’opera d’arte a sé stante, che diventa più grande solo quando viene messa insieme come parte dell’insieme. – si legge su Anime Network – È un film che si potrebbe guardare cento volte e scoprire sempre cose nuove sullo sfondo di ogni scena”.
La scrittrice italiana residente a Tokyo Laura Imai Messina scrive su Twitter: “Bellissimo, complesso. Profondamente metaforico, commovente, colmo fino a traboccare di immagini diversissime, sentimenti. Personaggi che ne ricordano altri, di quei suoi mondi a matrioska”.
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