Harvey Weinstein potrebbe essere ammalato di Covid-19. Il 68enne ex produttore cinematografico ha la febbre alta ed è stato posto in isolamento nel carcere dove sta scontando una condanna a 23 anni per stupro. Lo riferisce una fonte ben informata, spiegando che si aspettano i risultati del tampone ma la diagnosi di coronavirus appare probabile. Per il momento Weinstein è stato posto in isolamento all’interno della Wende Correctional Facility di Alden, nello stato di New York. Se verrà confermato che è malato di coronavirus verrà trasferito in una struttura ospedaliera carceraria. Juda Englemeyer, l’addetto stampa di Weinstein, e Craig Rothfield, un rappresentante del Dipartimento di salute dello stato, hanno detto di non poter confermare o smentire che Weinstein abbia il Covid-19. “Possiamo confermare che Mr. Weinstein ha la febbre, è strettamente monitorato da un ottimo staff medico al Wende, per il quale tutto il team di difensori legali è grato”, si legge in un loro comunicato, nel quale si ricorda che Weinstein soffre di diverse patologie, compresi “problemi cardiaci, alta pressione e una stenosi vertebrale”. Un tempo fra gli uomini più potenti di Hollywood, Weinstein è caduto in disgrazia per aver commesso abusi sessuali su numerose vittime. Condannato per stupro a New York, è in attesa di un altro processo per simili accuse a Los Angeles.
Le riprese di Furiosa sono state interrotte dopo che il regista George Miller è risultato positivo al Covid. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, al momento Miller si trova in isolamento nella sua casa a Sydney, in Australia. I lavori non riprenderanno prima del 15 agosto
Il decreto legge pubblicato il 16 giugno conferma il venir meno dell’obbligo di indossare la mascherina nei cinema e nei teatri. “Finalmente si torna a fruire lo spettacolo del grande schermo in libertà e sicurezza” è il commento a caldo di Mario Lorini, presidente ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema)
“L’Unione Editori e Distributori Cinematografici Anica ritiene molto grave la decisione del Governo di prorogare l’obbligo dell’uso di mascherine FFP2 nella sale cinematografiche italiane fino al 15 giugno”: è ciò che si legge nella dichiarazione del presidente dell’Unione Editori e Distributori Anica Luigi Lonigro
L’ANEC, l’Associazione Nazionale Esercenti Cinema, in una nota prende posizione sulle anticipazioni che trapelano sulle misure che saranno varate nel pomeriggio