Il Festival di Cannes, lunedì 16 maggio, accoglierà Robert De Niro per una proiezione speciale nella selezione ufficiale di Hands of Stone del regista venezuelano Jonathan Jakubowicz. Il film racconta la storia del pugile panamense Roberto Duràn (Edgar Ramirez) e del suo manager e allenatore Ray Arcel (Robert De Niro) che lo porterà alla vetta del successo mondiale nel pugilato tra gli anni ’70 e gli ’80 con incontri leggendari, tra cui quello contro Sugar Ray Leonard. “Sono contento di tornare a Cannes specialmente con questo film di cui sono orgoglioso”, ha detto De Niro. Prodotto e distribuito da Weinstein Company, Hands of Stone, ha aggiunto Harvey Weinstein, “è un vintage De Niro. Chi conosce Bob sa quanta passione ha per il pugilato e il suo grande impeto per questo film è davvero autentico. Sarà una fantastica notte per un tributo ad uno dei più grandi personaggi della nostra industria”.
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Il regista racconterà la storia d'amore tra l'attrice Anne Wiazemsky e Jean Luc Godard da lei conosciuto sul set de La cinese per poi diventare moglie e interprete dei suoi film
Alla fine Valeria Golino lo dice chiaramente. "C'è stata unanimità? Quasi". E aggiunge: "Ci sono state lunghe discussioni, ma nessuna decisione è stata presa coi musi", e definisce l'esperienza appena conclusa "faticosa e memorabile". A caldo è abbastanza evidente che la giuria di George Miller ha dovuto fare un bel po' di compromessi. Due particolari rivelatori. Il doppio premio a The Salesman, il bel film di Asghar Farhadi che forse avrebbe meritato la Palma d'oro, e il premio per la regia ex aequo. I premi
E’ Ken Loach con I, Daniel Blake il re del palmarès di Cannes 2016. Seconda Palma a dieci anni di distanza per il regista britannico, che aveva già conquistato il premio con Il vento che accarezza l'erba. “Cercate di restare forti, per favore. Ci sono persone che faticano a trovare il cibo nel quinto paese più ricco del mondo – ha detto il regista alla premiazione – il cinema serva anche a dare speranza. Un altro mondo è possibile e necessario”. Fanno colore le copiose lacrime di Xavier Dolan e l'esuberanza di Houda Benyamina, vincitrice della Camera d'or. I premi