Si tiene a Nettuno (Roma) dal 24 al 30 luglio – a ingresso gratuito fino a esaurimento posti – presso l’Arena Stabilimento Pro Loco, la 15a edizione del Guerre&Pace Filmfest, con la direzione artistica di Stefania Bianchi. Una settimana con proiezioni di lungometraggi e documentari, ma anche presentazioni di libri con gli autori e tra gli ospiti i documentaristi Beppe Attene, Enrico Caria e Leonardo Tiberi.
La rassegna di quest’anno si aprirà con la proiezione di Torneranno i prati di Ermanno Olmi, il cui titolo allude “a quella ipocrisia della storia riguardo le migliaia e migliaia di vittime sepolte sotto la neve durante la Grande Guerra, di cui tutti saranno pronti a dimenticarsi al primo riapparire dell’erba, ovvero in tempo di Pace. E insieme a quei corpi sarà rimosso l’orrore assoluto di una guerra ingiusta e inaccettabile, come qualsiasi altra guerra”.
Prima della proiezione, la consegna del Premio Tridente d’Oro alla Cultura della città di Anzio e Nettuno, giunto alla settima edizione, a cura dell’Accademia Doria, e quindi la presentazione del libro “Non Aspettarmi vivo” di Anna Migotto e Stefania Miretti. Il libro sarà presentato il giorno dopo alla Camera dei Deputati, alla presenza della presidente della Camera, Laura Boldrini.
Tra gli altri lungometraggi in rassegna, In guerra per amore di PIF, Mine di Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, Fury di David Ayer, Il viaggio di Fanny di Lola Doillon e Nella terra del sangue e del miele di Angelina Jolie. Quindi la sezione documentari, organizzata in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà, che presenta lavori quali Il pugile del Duce di Tony Saccucci, Wolf di Claudio Giovannesi, Bruno e Gina di Beppe Attene e Angelo Musciagna, L’uomo che non cambiò la storia di Enrico Caria e Noi eravamo di Leonardo Tiberi.
Tra le presentazioni di libri si segnalano anche: “Storia della Turchia Contemporanea” di Antonello Biagini; “La grande guerra: le donne negate. Perché nella scuola la donna è assente dai libri di Storia?, di Emanuela Citati Zambelli; Mussolini e i musulmani” di Giancarlo Mazzuca e Gianmarco Walch e “Matrimonio siriano” di Laura Tangherlini.
Altro evento del festival, a sfondo sociale, la presentazione del Centro Antiviolenza Marie Anne Erize di Tor Bella Monaca, a Roma, attivo nel supporto alle donne con numerosi progetti, tra cui quello delle “Fattorie solidali” e della raccolta e recupero di abiti da sposa per donne carcerate e indigenti.
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