“Un progetto multimediale dedicato al personaggio di Agrippa, uomo fidato e cognato dell’imperatore Augusto”. Lo ha annunciato il regista, pittore e artista gallese Peter Greenaway al Festival della Memoria al Museo Virtuale di Ercolano, evento del Forum Universale delle Culture. “Sono stato ad Ercolano la prima volta quando avevo 21 anni – racconta il regista – sono rimasto affascinato dal potere che hanno queste rovine di raccontare la storia”. “Per me – ha spiegato – non esiste la storia, ma solo gli storici che la raccontano e nel racconto c’è sempre un elemento di falsità. Solo l’immagine conserva una sua verità, e in questo gli scavi archeologici vesuviani sono una preziosa testimonianza e memoria. Agrippa mi ha sempre affascinato perché in un’epoca in cui c’era una grande lotta per il potere, lui aveva scelto e in qualche modo accettato di vivere all’ombra dell’imperatore Augusto. Nel mio progetto che comprenderà un film, una mostra, una performance e un sito web, Agrippa lo farò morire a Pompei”. Peter Greenaway mostrerà in anteprima al MAV di Ercolano le immagini tratte dal suo ultimo lavoro Eisenstein, dedicato al regista russo e al suo periodo messicano. “Guardando gli affreschi di Ercolano capisci la forza di una pittura che ha 2000 anni e che certamente supera il cinema, con solo 200 anni di vita e per me un linguaggio ormai morto. Oggi sono tutti registi, con i loro smartphone, i tablet, nessuno va più nelle sale, tutto si consuma nelle proprie case”.
Il regista australiano, è noto per il suo debutto nel lungometraggio con il musical 'The Greatest Showman'
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