Green Economy al cinema

"Il MiBACT è disponibile a istituire un tavolo tecnico congiunto con il Ministero dell’Ambiente per l’elaborazione di ‘Linee Guida per la produzione di Film Sostenibili’


La green economy del cinema trova una sponda nel ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che, come afferma rispondendo all’interrogazione dell’on. Ermete Realacci in cui si chiedevano forme di incentivazione per aiutare il mondo del cinema a ridurre l’impatto ambientale delle proprie produzioni, “condivide l’esigenza che anche il settore si impegni per l’utilizzo di tecnologie più efficienti, capaci di ridurre il consumo di energia e le emissioni”.

Il ministero evidenzia inoltre che già oggi, ai fini del riconoscimento della qualifica di film di interesse culturale e dei relativi incentivi fiscali, viene preso in considerazione anche l’utilizzo di tecnologie finalizzate a minimizzare l’impatto ambientale.  

“Il MiBACT è disponibile a istituire un tavolo tecnico congiunto con il Ministero dell’Ambiente per l’elaborazione di ‘Linee Guida per la produzione di Film Sostenibili’ e per l’individuazione dei criteri necessari per la qualifica di film sostenibile”, afferma Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, dando notizia della risposta del MiBACT alla sua interrogazione in tema di cinema sostenibile presentata in occasione del Green Drop Award organizzato nell’ambito della Mostra del cinema di Venezia. “L’orientamento verso una maggiore sostenibilità del cinema – prosegue Realacci – è già in atto e c’è un’avanguardia della nostra industria cinematografica che ha ormai accettato la  sfida della green economy e scommesso sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica”.

Lo testimonia, ad esempio, EcoMuvi. Un ripensamento del processo produttivo che permette di analizzare e soprattutto ridurre sensibilmente l’impatto ambientale delle produzioni attraverso l’uso di tecnologie moderne ed efficienti e una logica di risparmio, rispetto e uso intelligente delle risorse. Come nei casi de Il capitale umano di Paolo Virzì, Le meraviglie di Alice Rohrwacher e Torneranno i prati di Ermanno Olmi. Grazie a EcoMuvi, infatti, in fase di preparazione e riprese, vengono risparmiate 5 tonnellate di CO2. E questo è solo l’inizio, se tutte le produzioni italiane adottassero un disciplinare certificato, si realizzerebbe una riduzione delle emissioni pari a 1.120 tonnellate di CO2, che equivalgono ad abbattere le emissioni di un anno di consumi di gas di circa 1.200 famiglie. Un’azione in tal senso, oltre ai benefici diretti, avrebbe importanti effetti in termini di comunicazione e di educazione ai nuovi stili di vita rispettosi dell’ambiente.

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17 Novembre 2014

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