Marine Le Pen dovrebbe diventare premier” di Francia: è l’ultima frase shock del regista franco-svizzero, Jean-Luc Godard, noto per il suo gusto della provocazione, in una intervista di due pagine al quotidiano ‘Le Monde’. Dal calcio, fino al cinema e alla politica, per il maestro della Nouvelle Vague, la parola d’ordine è “cambiamento”. “Speravo che il Front National arrivasse in testa (alle scorse elezioni europee, ndr) – dice il cineasta, 83 anni, premio della giuria all’ultimo Festival di Cannes per ‘Adieu au langage’ – Trovo che Hollande dovrebbe nominare Marine Le Pen primo ministro”. Motivo? “Fare in modo che le cose si smuovano un po’ – sottolinea Godard – Affinché si faccia almeno finta di smuoversi (…) Fare finta è sempre meglio che non fare nulla”.
Noto per le sue uscite polemiche, già nel 2010, il regista scatenò una controversia negli Usa, poco prima di ricevere l’Oscar alla carriera, per le sue posizioni su Israele e sugli ebrei. In un documentario del 1974, Ici et ailleurs, Godard – grande sostenitore della causa palestinese – aveva montato le immagini di Hitler con quelle dell’ex premier israeliano Golda Meir. Tanto che il Los Angeles Times si interrogò: ”E’ un problema se Godard è antisemita?”. Alla vigilia del Mondiale di calcio di Brasile 2014, il regista dice infine che anche nel calcio c’è bisogno di “un po’ di cambiamento”. “Ma i calciatori – sostiene – non hanno i mezzi intellettuali, culturali. Giocano solo con i loro piedi. Mentre nel cinema c’è tutto, mezzi, cultura, denaro, amore, creazione artistica e economia”.
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