GLI STILISTI AL CINEMA


Il mondo della moda, e gli stilisti italiani in particolare, si mostrano negli ultimi tempi sempre più interessati a produrre film. Un connubio, quello tra moda e cinema, che sembra destinato a rafforzarsi e a diventare un punto di riferimento per quanti, tra registi e case di produzione, intendono realizzare nuove creazioni cinematografiche, grazie anche agli investimenti del ricco e lussuoso circolo della Haute Couture.
G.Ferrè Dopo Giorgio Armani, che ha coprodotto il film documentario Il mio viaggio in Italia diretto da Martin Scorsese e dopo le recenti decisioni di Miuccia Prada che importerà in Italia il newyorkese Tribeca Film Festival ideato da Robert De Niro, ora anche Gianfranco Ferrè lancia un segnale agli appassionati del cinema e non solo. La produzione, firmata da Ferrè in collaborazione con Corona&Corona e con la Zool Film di Londra, ha infatti appena terminato di realizzare il film documentario No dream is far away per la regia di Francesco Corona, che vede come protagonista Youma.
Con una suggestiva fotografia curata da Frank Di Mauro, il film parte dalle immagini di una super esclusiva Beauty Spa, che Gianfranco Ferrè ha aperto in via Montenapoleone, dove la protagonista sogna di rivivere le sue lontane radici africane. Un viaggio immaginario la riconduce così in Niger, nell’antichissima tribù dei Bororo, che tuttora mantiene inalterate le sue credenze e i suoi riti, come quello legato alla bellezza maschile. Una volta all’anno, in una grande e coinvolgente festa, gli uomini della tribù Bororo si truccano, si vestono e ballano, con l’unico scopo di essere scelti dalle donne, che dominano il gioco delle coppie e dell’amore.
Esattamente il contrario di quanto avviene in Occidente. Ferrè è stato entusiasta di produrre questo film che gli è subito apparso di grande interesse culturale: con delle immagini forti vengono infatti riproposte delle realtà lontane e poco conosciute che evocano grande suggestione. L’interesse dello stilista non è quindi solo quello di far circolare il documentario esclusivamente nei circuiti della moda per far apprezzare le sue creazioni etniche, ma soprattutto di proporre il film anche in ambiti strettamente legati al mondo del cinema, come i festival, i cineclub e le varie associazioni cinematografiche, non solo italiane, ma anche internazionali.
Il cinema diventa quindi vessillo del mondo della moda, che non ha più intenzione di restare relegato negli stretti e usuali territori degli spot pubblicitari ma punta, attraverso i film, ad un sodalizio culturale di più ampio respiro.

31 Marzo 2004

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