Nell’ambito del progetto “Il cinema attraverso i Grandi Festival” torna la rassegna Locarno a Roma, giunta alla 17° edizione, che si svolgerà dal 6 al 9 settembre all’interno dell’arena di Notti di Cinema a Piazza Vittorio. L’iniziativa fa parte del programma dell’Estate Romana promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale e realizzata in collaborazione con SIAE. Ideata ed organizzata da Anec Lazio, in collaborazione con CityFest – Fondazione Cinema per Roma, Locarno Festival, Ambasciata Svizzera in Italia e Istituto Svizzero di Roma (ISR). I film proposti sono tutti proiettati in versione originale con i sottotitoli in italiano. Dal Concorso Internazionale arriva l’italiano Gli asteroidi, opera prima di Germano Maccioni che sarà presente alla proiezione. Una storia di formazione concepita, prodotta e realizzata interamente a Bologna con protagonisti tre giovani alle prese con una serie di rapine nelle chiese e con il passaggio di un asteroide terribilmente vicino alla Terra. Un film targato Istituto Luce Cinecittà.
Altro film del concorso è Madame Hide di Serge Bozon con Romain Duris e Isabelle Huppert (quest’ultima premiata con il Pardo per la Miglior Interpretazione Femminile), una rilettura in chiave moderna del romanzo di Stevenson, con una schiva insegnante di fisica costantemente vittima dei feroci insulti dei suoi studenti che, colpita da un fulmine, si trova ad avere a che fare con la parte più oscura di sé. Dalla stessa sezione anche Vinterbrødre, l’esordio del giovane regista islandese Hlynur Pálmason. Una storia cupa e destrutturata incentrata sulle vicende di due fratelli e premiata con vari riconoscimenti tra cui quello per la Migliore Interpretazione Maschile, assegnato a Elliott Crosset Hove e il Premio Europa Cinemas Label.
Dalla sezione Cineasti del presente provengono invece due difficili storie di donne. Milla, dell’autrice francese Valérie Massadian, vincitore del Premio Speciale della Giuria Ciné+Cineasti del Presente, che punta i riflettori sulla storia tanto ingenua quanto dolorosa di una ragazza giovanissima costretta a sopravvivere alla povertà e all’improvvisa morte del compagno. E Dene wos guet geit, pellicola svizzera diretta da Cyril Schäublin, giovane promessa del cinema elvetico premiata con la Menzione Speciale Opera Prima, sulle vicende di una ragazza che lavora in un call center nella periferia di Zurigo e che, per arrotondare, telefona a donne anziane e sole fingendo di essere loro nipote e chiedendo soldi in prestito.
In programma anche Lola Pater, che apre la rassegna stasera alle 20,30 alla presenza del presidente del Locarno Festival Marco Solari. Il film, diretto da Nadir Moknèche, punta tutto sull’interpretazione di una star internazionale del calibro di Fanny Ardant che per l’occasione veste i panni di Farid, un franco algerino che ha avvertito, da adulto, la necessità di cambiare sesso. In occasione dei 70 anni del Locarno Festival, la manifestazione romana presenta due film che hanno saputo incarnare al meglio lo spirito della rassegna locarnese e che, ad oggi, continuano ad essere particolarmente rappresentativi della sua storia: Germania anno zero di Roberto Rossellini e Das Fräulein di Andrea Staka (la cui protagonista, Marija Skaricic, sarà presente alla proiezione), entrambi premiati come migliori film rispettivamente nel 1948 e nel 2006.
In caso di pioggia le proiezioni si svolgeranno presso la Multisala Royal, in via Emanuele Filiberto,175. Il programma completo della manifestazione è disponibile online sul sito www.aneclazio.it
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