Un giudice della California ha respinto l’istanza del regista Roman Polanski che aveva richiesto formalmente alla Corte Suprema di Los Angeles di poter sapere in anticipo e ufficialmente se, in caso di ritorno negli Usa, sarebbe stato detenuto. Il giudice Scott Gordon ha negato la possibilità di portare avanti il caso senza la presenza dell’imputato, che si trova all’estero. La stessa corte aveva già negato una richiesta analoga per la condanna in contumacia nel 2010. Il caso risale al 1977, quando il regista franco-polacco ha ammesso di aver abusato sessualmente di una ragazzina di 13 anni nella villa del suo amico Jack Nicholson e trascorse 42 giorni sotto la supervisione psichiatrica prima di uscire su cauzione. Ci si aspettava che, in cambio della confessione, il giudice non emettesse una condanna pesante. Ma poco prima della sentenza Polanski fuggì in Francia. Da allora, il regista non ha più messo piede negli Stati Uniti.
Il regista australiano, è noto per il suo debutto nel lungometraggio con il musical 'The Greatest Showman'
Recente la scoperta delle origini della madre, Rosa Nespeca, che avrebbe trascorso la sua giovinezza nel Piceno. In corso i tentativi di invitare Zemeckis nelle Marche
L’iniziativa è organizzata dall’associazione culturale Made in Italy presso il multisala Votiv Kino insieme alla casa di distribuzione austriaca Filmladen e l’Istituto Italiano di Cultura di Vienna, con il contributo del Ministero della Cultura
Nessuna spiegazione ufficiale è stata fornita per l'assenza del celebre cineasta alla proiezione di gala organizzata dall'American Film Institute