Il regista israeliano Amos Gitai sarà presidente di giuria dell’Ortigia Film Festival diretto da Lisa Romano che si terrà dal 14 al 20 luglio, con lui in giuria Laura Delli Colli, Anita Kravos, Maurizio Tedesco ed Enrico Loverso. La competizione è riservata alle opere prime e seconde. Il Festival presenterà tre film di Gitai: Ana Arabia del 2013, un unico piano sequenza di 81 minuti che racconta un momento nella vita di una piccola comunità di reietti, ebrei e arabi, che vivono insieme in una enclave dimenticata al “confine” tra Jaffa e Bat Yam in Israele; Lullaby to my father del 2012, che ricostruisce le vicende che portarono l’architetto Munio Gitai Weinraub, suo padre, a fuggire in Palestina durante il mandato britannico; Free Zone del 2005 un road movie che ha per protagoniste tre donne. Gitai terrà anche una Master Class aperta al pubblico.
Ortigia Film Festival, Incorniciato nello splendido scenario di Ortigia, patrimonio mondiale dell’Unesco dal 2005, oltre alla sezione competitiva di opere prime e seconde italiane, presenta una sezione di documentari sociali internazionali e una sezione competitiva di cortometraggi. Il Festival ha il sostegno del MiBACT, del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica del Ministero del Tesoro, della Regione Sicilia, di Sensi Contemporanei, della Sicilia Film Commission, della Città di Siracusa, di Cinecittà Luce, e della Camera di Commercio di Siracusa.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis