Ogni mattina CinecittàNews vi presenta un panorama delle notizie con cui i media seguono il mondo dell’audiovisivo.
Si è insediato ieri il nuovo Cda della Biennale di Venezia, presieduto da Pietrangelo Buttafuoco e composto da Luigi Brugnaro (vicepresidente, sindaco di Venezia e presidente della Città metropolitana), Luca Zaia (presidente della Regione Veneto), Tamara Gregoretti (designata dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano). Buttafuoco ha ringraziato il ministro della cultura Sangiuliano “per la fiducia nell’assegnarmi questo prestigioso incarico”.
Il Sole 24ore riporta la revisione del Testo unico dei servizi media audiovisivi, che vede l’introduzione di nuove quote di investimento obbligatorie in produzioni originali di produttori indipendenti italiani per le piattaforme di video on demand. Netflix, Amazon Prime Video e altre realtà streaming dovranno destinare una quota del 16% dei propri introiti netti annui in Italia a produzioni “europee”. Il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano ha espresso grande soddisfazione: “Parliamo di una azione di contrasto necessaria contro la cancel culture, che riguarda i simboli di una nazione, di un popolo”.
In un comunicato congiunto, le associazioni della filiera cinema, tra cui 100 autori, Agici, Anac e Anica, si sono espresse contrariamente alla riforma del Testo unico dei servizi media audiovisivi (Tusma). Tra le richieste avanzate, l’innalzamento della quota di investimento cinema per gli streamers dall’attuale 2% al 5%, inoltre la quota di investimento cinema per le televisioni lineari dovrebbe rimanere al 3,5%, con la sotto-quota del 75% in opere cinematografiche prodotte negli ultimi 5 anni. “Nel pomeriggio il Consiglio dei Ministri si è riunito e ha approvato la riforma, non arrivando ad accogliere le richieste della filiera produttiva” si legge su Il Manifesto.
Fela. Il mio dio vivente di Daniele Vicari in programma questa sera al cinema Fratelli Marx di Torino alle 20.15 alla presenza del regista. Il film, distribuito da Luce Cinecittà, arriva oggi nelle sale italiane. Dedicato all’incontro tra il regista romano Michele Avantario e il musicista e capo spirituale Fela Kuti, Fela. il mio dio vivente nasce come “chance per raccontare un mondo apparentemente molto lontano dal nostro”, racconta Vicari a La Repubblica. “Quello che mi ha interessato è stato l’incontro meraviglioso tra due mondi, tra uno dei più grandi musicisti del secolo, un leader politico considerato quasi un dio vivente e un ragazzo sconosciuto con la sua utopia cinematografica”.
In sala da oggi il nuovo film di Piero Messina Another End, con Gael Garcìa Bernal. È “Un film che ti fa concentrare su quel che è importante nella vita, mettendo le cose in prospettiva” spiega l’attore alla stampa italiana. “Nel panorama del cinema che è cambiato – riporta Arianna Finos su La Repubblica – , di rado mi succede ormai di sorprendermi. Poi arriva un film come questo, diverso, essenziale, con un’estetica forte. E allora diventa eccitante”. Nel film, presentato alla Berlinale, un futuro in cui si può dire addio ai propri cari venuti a mancare grazie a un programma dai risvolti inquietanti.
In sala da oggi con la voce di Fabio Volo, Kung fu panda 4 riporta al cinema la saga animata di Po prodotta da Dreamworks. “Sono affezionato a questo personaggio – racconta Volo a Ilaria Lavarino su Il Messaggero -. Mi ci sono sempre ritrovato: le sue evoluzioni hanno seguito le mie. E il disegno della mia vita”. Dal primo capitolo della saga ad oggi sono trascorsi oltre 10 anni e la carriera dello scrittore è molto cambiata. “Quando sono diventato padre – racconta – ho capito che se avessi continuato a fare radio, cinema e tv non avrei più visto i miei figli”.
Torna dal 9 all’11 aprile alla Casa del cinema il Premio Film Impresa, presieduto da Gianpaolo Letta con la direzione artistica di Mario Sesti. Presidente di giuria quest’anno Gabriele Salvatores, affiancato da Piera Detassis, Cristiana Capotondi, Sabrina Florio, Elisabetta Olmi, Maria Sole Tognazzi. “Il cinema condiziona a pubblicità e la promozione – spiega nel corso della conferenza stampa del premio il regista premio Oscar – perché le aziende si rendono conto che raccontare l’anima di una impresa e non soltanto il suo prodotto riesce a coinvolgere maggiormente il pubblico”.
Annunciata la serie tv dedicata alla dinastia Gucci. A produrla sarà il gruppo francese Gaumont assieme al produttore Giorgio Gucci, in rappresentanza della Maison italiana. Nel 2021 il film di Ridley Scott su Patrizia Reggiani e Maurizio Gucci non aveva convinto la famiglia dell’alta moda. Secondo indiscrezioni, riporta oggi il Corriere della Sera rifacendosi all’esclusiva di Variety, si cercherà di girare la serie tra l’Italia, gli Stati Uniti, la Francia e il Regno Unito.
Arriva su Netflix dal 29 marzo il nuovo film con Valeria Golino, The beautiful game, intervistata oggi da Ilaria Lavarino su Il Messaggero. “Ho accettato il film sull’onda dell’entusiasmo per una bellissima storia vera”, racconta l’attrice. Il film, diretto da Thea Sharrock e prodotto da Colin Farrell, è una commedia ambientata a Roma e tratta dalla storia vera della Homeless Worlds Cup. “Quando guardiamo agli homeless pensiamo a vite alla deriva, identificate con la povertà”. E in merito a Garrone e all’Oscar mancato l’attrice dichiara: “È un grande regista. Avrà certamente tante altre opportunità”.
Rai Fiction avrebbe raffinato una strategia palinsestuale utile ad allargare e ringiovanire il pubblico di Rai1, scrive oggi nella rubrica del Corriere A fil di rete Aldo Grasso. Esemplari i casi di Imma Tataranni, Lolita Lobosco e Studio Battaglia. “Al tempo delle grandi serie americane – scrive Grasso -, avremmo prestato una minore attenzione a questo tipo di produzioni, ma ora che il convento internazionale delle piattaforme passa quello che passa, godiamoci anche quelle italiane.
Su Netflix da oggi la nuova serie sci-fi di punta, Il problema dei tre corpi, tratto dalla trilogia dell’autore cinese Liu Cixin. “la serie è un prodotto riuscito – scrive su Il Giornale Matteo Sacchi -, anche se ovviamente in otto episodi ha dovuto sforbiciare pesantemente molti temi del libro”. E prosegue: “Forse l’intrigo è sin troppo sofisticato. Le prime puntate potrebbero dare l’impressione al pubblico di essere precipitati nuovamente in un loop infinito in stile Lost. In realtà non è così, tutto ha un capo e una coda”.
Crescono del 4% le azioni di Paramount alla diffusione della notizia secondo cui La società di private equity Apollo Global Management avrebbe offerto 11 miliardi allo studio hollywoodiano per acquisirne il controllo. Il gruppo Paramount, spiega oggi il Sole 24ore, sta ristrutturando alcune attività, e perciò ha attirato l’interesse per un’acquisizione.
Sul Corriere della sera Maurizio Porro compara May December, il nuovo film di Todd Haynes con Natalie Portman e Julienne Moore a Persona di Bergman. “Haynes sfida l’introspezione allo specchio deformante e s’ispira a un fatto vero, con nomi e dolori veri: il regista come sempre tallona l’inconscio che teme di guardarsi dentro”. Al film 7,5 stelle su 10.
Annunciato il remake de La storia infinita, il film di Petersen datato 1984 e tratto dall’omonimo libro di Michael Ende. A darne notizia, riportata oggi sulla stampa italiana, tra cui Il Messaggero, è stato Variety. Il progetto vede la collaborazione tra Michael Ende Productions e See-Saw Films. “È la storia di tutte le storie – ha dichiarato il produttore Roman Hocke – perché ci ricorda, attraverso il viaggio mozzafiato di Atreju e Bastian in un mondo fantastico, lavera ragione del perché le storie giocano un ruolo così importante nelle nostre vite”.
Nella rassegna stampa di oggi l'intervista a Lily-Rose Depp, protagonista di Nosferatu, al nuovo Zorro Jean Dujardin e al regista palestinese Rashid Masharawi
Tra le pagine dei giornali oggi una rocambolesca lite tra Vanzina e Eastwood per un parcheggio, l'accusa di Variety contro la serializzazione a Hollywood, un'intervista a Paola Minaccioni e il doc di Giovanna Gagliardo su Cesare Pavese
Salvatores: "Fellini mi incoraggiò tra i corridoi di Cinecittà", Filippo Ulivieri presenta il suo libro "Sulla Luna con Stanley Kubrick". L'intervista a Johnny Deep
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