“Il Premio Nobel agli abitanti di Lampedusa e Lesbo sarebbe una scelta giusta e un gesto simbolico importante”. Così il regista Gianfranco Rosi, che ha appena ottenuto l’Orso d’oro a Berlino per il suo Fuocoammare, in una lettera aperta pubblicata dal quotidiano La Repubblica. “I lampedusani in questi vent’anni hanno accolto persone che sono arrivate, migranti, senza mai fermarsi. Ho vissuto lì un anno e non ho mai sentito da nessuno parole di astio e paura nei confronti degli sbarchi”, prosegue. E conclude: “Ho consegnato l’Orso d’oro a Bartolo, che oggi partirà per portarlo lì, tra gli abitanti. Arriverà prima sull’isola che a casa mia. Perché quel popolo oggi è la mia famiglia”. Domani a Lampedusa grande accoglienza per festeggiare il film, mentre giovedì il dottor Pietro Bartolo con l’Orso d’oro ripartirà per Roma dove è previsto un incontro con il presidente della Camera Laura Boldrini. In serata sarà alla Casa del Cinema dove Fuocoammare riceverà il Nastro d’argento speciale del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici.
Il film sarà presentato in tanti festival e uscirà in 30 paesi. E Meryl Streep, presidente della giuria di Berlino 66, molto emozionata sul palco quando ha consegnato l’Orso a Rosi, ha confermato che il premio è stato dato all’unanimità ed è stato il primo ad essere deciso: “Merita di concorrere all’Oscar e farò di tutto per portarcelo”, ha aggiunto.
”I documentari italiani in anni recenti sono riusciti ad imporsi all’estero, con un linguaggio specifico, personale e poetico. Penso allo stesso Sacro GRA di Rosi, a Louisiana di Minervini, a Bella e perduta di Pietro Marcello, la trilogia Esuli di Barbara Cupisti – riflette l’ad di Rai Cinema Paolo Del Brocco – Come ha detto il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto quella del documentario è una strada che come Rai dobbiamo seguire in particolar modo perché centra perfettamente la funzione di servizio pubblico che non è solo di informare nella quotidianità ma anche far riflettere, come accade dopo aver visto Fuocoammare”.
Tanti i nuovi progetti di film documentari che Rai Cinema sta aiutando a produrre, tra cui Spira Mirabilis di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti sull’aspirazione umana all’immortalità attraverso i 4 elementi delle natura, La Strada dei Samouni di Stefano Savona con l’animazione di Simone Massi sulla storia di una famiglia che vive nella periferia sud di Gaza, Caporetto di Davide Ferrario che rilegge la sconfitta storica come una sindrome che affligge costantemente il nostro Paese, Napoli 44 di Francesco Patierno ispirato al famosissimo libro di Norman Lewis e Womanity di Barbara Cupisti che riflette sull’essere donna in realtà complesse e diverse.
Il regista australiano, è noto per il suo debutto nel lungometraggio con il musical 'The Greatest Showman'
Recente la scoperta delle origini della madre, Rosa Nespeca, che avrebbe trascorso la sua giovinezza nel Piceno. In corso i tentativi di invitare Zemeckis nelle Marche
L’iniziativa è organizzata dall’associazione culturale Made in Italy presso il multisala Votiv Kino insieme alla casa di distribuzione austriaca Filmladen e l’Istituto Italiano di Cultura di Vienna, con il contributo del Ministero della Cultura
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