Gianfelice Imparato (leggi la nostra intervista) in un ruolo che sembra cucito apposta su di lui, e che gli ha fruttato il premio come miglior attore al Bif&st di Bari per Querido Fidel, l’opera prima di Viviana Calò (premiata anche lei). Una singolare commedia ‘comunista’ ambientata a Napoli negli anni ’90, ora in sala dal 18 novembre. “L’idea centrale del film è molto semplice – dice la regista – Che succederebbe se un uomo decidesse di vivere il proprio quotidiano, seguendo esclusivamente i propri ideali? Il protagonista della mia storia altro non è che un sognatore, un ‘picchiatello’, che vive l’eterno conflitto tra propria ideologia, quella comunista, e realtà con cui è costretto a confrontarsi tutti i giorni”.
Imparato è Emidio, un napoletano di mezza età che ogni mese scrive al compagno comandante, ricevendo risposte affettuose e dettagliate sulla situazione politica di Cuba e del mondo. “Un personaggio non troppo lontano da me – ammette l’attore – dopo il congresso della Bolognina scrissi un monologo in cui auspicavo un’Europa governata finalmente dal comunismo, ma poi ho dovuto assistere al lento e vergognoso scivolare della sinistra verso il centro”. Emidio – e la sua famiglia – vive alla cubana: l’abbigliamento, il cibo, la musica, gli hobby. Anche se abitano a Napoli si sentono a L’Avana.
Nella commedia siamo nel 1991 con l’Unione Sovietica vicina alla dissoluzione e i russi che lasciano Cuba. Emidio però non ammette dubbi e tentennamenti, sostenuto dalla moglie e dalla nipotina, cresciuta con gli ideali cubani, ed è circondato da vecchi compagni, a volte scettici ma comprensivi. Ha un solo avversario, il figlio maggiore, imperialista e filoamericano, nonostante si chiami Ernesto proprio in onore del Che. Si disprezzano reciprocamente e il loro conflitto innerva la sceneggiatura.
“Querido Fidel vuole parlare di temi seri con i modi di una commedia agrodolce, contemporanea e vintage al tempo stesso – spiega la regista – Una sorta di Goodbye Lenin destinato a quel pubblico che pur seguendo quel che avviene nel mondo ha voglia, quando possibile, di sorriderci un po’ su”. Imparato sulla decadenza della sinistra aggiunge: “Spero che un sussulto di orgoglio prenda, prima o poi, i dirigenti della sinistra e che dicano finalmente ‘abbiamo sbagliato ma ora facciamo sul serio’, mettiamo su un un partito che rappresenti davvero una parte di società. Non voglio insomma credere che finisca così”.
L’attore napoletano, classe 1956, tornerà presto a teatro, dopo lo stop del coronavirus, con Ditegli sempre di sì di Eduardo con la regia di Roberto Andò e conferma la quarta serie de I bastardi di Pizzofalcone, dove torna a interpretare Giorgio Pisanelli, vice commissario in pensione. Nel futuro c’è un suo soggetto, Fuochi d’amore, una storia di passione, camorra e fuochi d’artificio, usati in Cina anche per comunicare, e Il giorno prima della felicità di Erri De Luca, che parla di paternità putativa “un tema che mi affascina molto”. Infine, il ruolo che sogna di interpretare è Willy Loman, il protagonista di Morte di un commesso viaggiatore.
Querido Fidel è prodotto dalla regista con la sua Teleaut Produzioni, Davide Mastropaolo (Audioimage) e Dario Formisano (eskimo), in collaborazione con la colombiana Malintzin 14 e con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Campania e della Regione Lazio. Nel cast anche Ninni Bruschetta, Marco Mario De Notaris, Antonella Stefanucci, Valentina Acca, Marcella Spina, Agamenòn Quintero e Alessandra Borgia.
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