GIACOMO CIARRAPICO


Tra Moretti e Muccino, Eccomi qua (persino il titolo echeggia vagamente Ecce Bombo). Sono loro, in un certo senso, i “padri” dell’opera seconda di Giacomo Ciarrapico, in concorso a Torino 2002. Una commedia con gruppo di amici “segaioli” in un interno che ha entusiasmato Mario Monicelli. Il pubblico ha applaudito, qualche critico ha storto il naso: è sembrato facile facile insistere sulla tartassata generazione dei trentenni, quelli che non sanno amare e non vogliono neppure essere amati. Ma Ciarrapico, 31 anni, diploma al CSC, un esordio con Piccole anime e un corto (Dentro e fuori) vincitore al Sacher, nega qualsiasi puntello generazionale. “Le fughe di Matteo e dei suoi compagni potrebbero appartenere a uno di quarant’anni o di cinquanta: sono tipiche di chi non se la sente di ricoprire un ruolo imposto”. Prodotto da Gianluca Arcopinto e Raicinema, senza contributi statali, Eccomi qua, con Maddalena Maggi e Andrea Sartoretti, ha già una distribuzione, la Mikado.

Perché essere padre genera tanto terrore?
Perché è un ruolo che nasce da un dato biologico, ma questo, secondo me, non basta. Infatti, in passato, per tanti uomini paternità significava solo tornare a casa, accendere la tv e non volere seccature.

Come vedi il tuo personaggio?
Come un disagiato totale, un disadattato. Ma volevo che alla fine il pubblico lo perdonasse e lo trovasse simpatico.

Che ne dici di Muccino: è un modello?
Muccino, secondo me, non affonda abbastanza il coltello. Io vengo da una famiglia povera – nessuna parentela con il Ciarrapico delle cronache giudiziarie. Mentre per i personaggi dell’Ultimo bacio il principale problema è finire in una villetta unifamiliare, i miei devono sbarcare il lunario.

E Moretti?
Gli devo molto: se non avessi vinto il Sacher Festival, non avrei mai fatto questo film.

Ti senti morettiano?
Sono cresciuto con i suoi film, è stato l’antesignano del parlarsi addosso buttati sul divano. Ma sinceramente spero di diventare anch’io, un giorno, aggettivo qualificativo.

Esiste una nuova commedia italiana, secondo te?
Non lo so. So che io riesco a fare solo commedie. Tra i film dell’anno scorso, mi è piaciuto soprattutto L’uomo in più di Sorrentino, tra i miei miti c’è Woody Allen.

In concorso sfidi Luca Vendruscolo, che è un tuo amico…
Sì, abbiamo in comune il produttore, lo sceneggiatore, il cast e anche in parte l’argomento, perché Piovono mucche parla di una possibile alternativa alla famiglia in una comunità di disabili. Forse, in futuro, lavoreremo insieme.

Avresti voluto fare un film più coraggioso?
Per fare un film più coraggioso bisogna prima garantire al produttore buoni incassi.

autore
11 Novembre 2002

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