John Wick, un paio di anni fa, fu un successo inaspettato. Prodotto con un budget di 20 milioni di dollari, ne ha guadagnati 78.7 in tutto il mondo, segnando, di fatto, il ritorno in azione di Keanu Reeves – nei panni di uno spietato killer a cui qualcuno fa il ‘madornale errore’ di uccidere il cane – dopo una serie di insuccessi. Ora arriva il capitolo 2, girato in gran parte in Italia, che perde purtroppo la vena ironica e paradossale che aveva decretato il gradimento del primo e diventa un semplice action shoot’em up, ben realizzato ma senza particolari picchi, se non le ambientazioni romane e la presenza nel cast di Riccardo Scamarcio e Claudia Gerini, nel ruolo di due villain.
Il film va in sala in oltre 300 copie con la Eagle dal 16 marzo.Dopo la prima pellicola, Reeves (Matrix, Speed, Point Break) fronteggia il camorrista Santino d’Antonio (Scamarcio) che vuole morta la bella sorella Gianna (Gerini), per occupare il suo posto al tavolo della malvivenza internazionale. Da qui l’incarico al protagonista che non può sottrarsi per un antico patto di sangue. Lo vediamo muoversi tra Piazza Navona, le Terme di Caracalla – dove è in corso un rave – e gli Orti Sallustiani. Nel cast del film anche Laurence Fishburne, Common, Ruby Rose, Ian McShane e Franco Ner, in un cameo.
“È un film di puro intrattenimento – spiega oggi a Scamarcio – fatto ovviamente con mezzi imponenti (ben quattro macchine da ripresa per ogni scena), ma in uno stile che ricorda i poliziotteschi che facevamo negli anni Settanta. Il mio personaggio – aggiunge l’attore, che sta girando per la Bbc una serie tv in costume dal titolo The Woman in White – non pensa neppure di essere disumano, perché alla fine vive in un mondo di killer”. E conclude: “Produrrei, certo, un film così, speriamo solo che con questa nuova legge qualcosa si muova nel cinema italiano. È vero – sottolinea – che tra le colpe del nostro cinema c’è quella di fare film monocordi, ma va anche detto che il nostro mercato è troppo controllato dai distributori stranieri”.
“Per il mio ruolo non mi sono ispirata a nessun modello in particolare – spiega invece Gerini – . È solo una donna di potere che prende il posto del padre e si ritrova a capo della sua famiglia”. Riguardo a Reeves, dice l’attrice che ha in uscita un film dei Mainetti, Amore e malavita, “l’ho conosciuto a cena. È un uomo generoso e riservato, un uomo che ha sofferto molto e che parla poco, sta sempre a meditare, sempre per conto suo”.
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