GENOVA. PER NOI

“E’ una sorta di libro bianco, di video denuncia, un documento dichiaratamente di parte”, così Paolo Pietrangeli presenta il video Genova. Per noi, immagini e testimonianze sui tre giorni del G8, che verrà distribuito dall’11 ottobre per due settimane, al costo di lire 10mila, abbinato all’acquisto di una di queste testate: “l’Unità”, “il manifesto”, “Liberazione” e “Carta”.
Ideato e realizzato da Pietrangeli, insieme con Roberto Giannarelli, Wilma Labate e Francesco Martinotti, Genova. Per noi nasce come una costola del film Un altro mondo è possibile realizzato da oltre 30 registi, sotto la guida di Citto Maselli, e prodotto da Mauro Berardi.
In fondo è un po’ un’anteprima di quel film collettivo che, a inizio novembre, vedremo su Raitre, un’ora circa di immagini già montate dopo un lungo lavoro di selezione su 290 ore di girato.
Ma se il film di Maselli racconta le speranze, le idee, le giornate genovesi del popolo di Seattle, il video di Pietrangeli è “una denuncia dei comportamenti delle forze dell’ordine che a Genova troppo spesso sono state trasformate in forze del sopruso”.
I protagonisti di questo video, che si apre con le parole di don Ciotti, sono le violenze gratuite della polizia, il giovane Carlo Giuliani senza vita, le distruzioni indisturbate delle tute nere, il tentativo d’assalto al carcere Marassi non bloccato dalle forze dell’ordine presenti, il racconto delle persone ferite e malmenate, lo sgombero della scuola Pertini ex Diaz con le proteste dei dimostranti, la rabbia di un movimento pacifico. La stessa rabbia di un giovane nonviolento che, seduto per terra, sfida, nell’ultima sequenza, i poliziotti in tenuta antisommossa che avanzano verso di lui.
Non c’è commento parlato, solo le voci e i rumori di quelle tre giornate, 20/21/22 luglio quando, spiega Furio Colombo, direttore de “l’Unità”, ci fu una sospensione dei diritti civili e delle libertà democratiche la cui denuncia non ha per nulla il sapore del reducismo o della nostalgia.
“Quando abbiamo chiesto in giro se ci fosse altro materiale oltre quello che già avevamo – spiega Pietrangeli – sono arrivate nella nostra miniredazione tante immagini. La verità è che nei giorni caldi del G8 a Genova ci saranno state almeno diecimila videocamere”. Ed è proprio grazie alle tante testimonianze in video di quei giorni che il movimento antiglobal, sottolinea Vittorio Agnoletto, portavoce del Genoa Social Forum, è sfuggito alla trappola della sua criminalizzazione.
Il video sarà presentato al pubblico la sera dell’11 ottobre a Genova e durante la Marcia della pace Perugia-Assisi.