GIFFONI VALLE PIANA – Conferma le voci sul suo prossimo film Matteo Garrone, a Giffoni per incontrare i ragazzi della giuria e ritirare il prestigioso premio Truffaut. Sarà Pinocchio, tratto dalla fiaba di Collodi cui rimarrà legato. “Lo farò in Italia e in italiano, a differenza de Il racconto dei racconti. Dovrei iniziare le riprese in primavera per aver pronto il film nel 2018. Stiamo facendo al momento molti test per gli effetti speciali, spero vada tutto come previsto”. Nel frattempo sono in corso i provini per trovare il bambino protagonista. A Napoli ma anche a Roma e Catania, perché “non sarà per forza un bambino napoletano, non lo immagino con una precisa connotazione territoriale”, sottolinea il regista che dalle suggestioni e possibilità espressive partenopee si è fatto più volte conquistare.”Stiamo continuando a cercare perché il suo sarà un ruolo molto complesso su cui punta tutto il film”.
Un ritorno all’elemento visionario e fiabesco, in realtà presente sotto diverse forme in quasi tutti i suoi film a partire dall’Imbalsamatore. “Anche Gomorra, che potrebbe sembrare più documentaristico, nasceva dalle suggestioni visive di certe immagini. L’elemento pittorico che fa parte della mia formazione entra in tutti i miei film. Così come la fiaba. Negli altri progetti partivo dall’osservazione della realtà e la portavo a un livello fantastico. Con Il racconto dei racconti ho fatto il contrario, come sarà per Pinocchio“. Ma le similitudini tra i due film si fermano a questo perché, ci tiene a sottolineare, continua a lavorare sullo stesso terreno solo se pensa ci sia ancora qualcosa di diverso da esprimere. “La lezione che ho imparato da Il racconto dei racconti mi potrà aiutare a fare qualcosa di differente, perché penso ci sia ancora spazio per dire qualcosa di nuovo”.
Si tiene lontano, stizzito, dalle polemiche sulla serie Gomorra, che lui stesso avrebbe voluto girare prima di realizzare il film. Ma allora non c’erano ancora i presupposti per realizzare una serie tv di alto livello perchè il mercato non era forte com’è ora. E farla dopo il lungometraggio, come gli era stato proposto, sarebbe stato completamente privo di senso. “Non voglio entrare nelle polemiche degli attivisti che contrastano la serie, sono abituato a parlare solo di cose che conosco. Dopo Gomorra ho dovuto cambiare il numero di telefono perchè ‘Il Mattino’ mi perseguitava continuando a chiedere la mia opinione su ogni fatto violento avvenuto a Napoli. Il mio film però va ben oltre la realtà locale, è una fiaba nera che parla di archetipi e temi universali”.
Interrogato, invece, su cosa cercherà di trasmettere ai giovani giurati del festival rivela: “Ci sono tante strade e tanti modi diversi di arrivare al cinema. Racconterò il mio percorso: a tredici anni volevo fare il tennista ed ero concentrato quasi esclusivamente sullo sport, anche se in realtà ho sempre disegnato. Poi qualcosa è cambiato. Il segreto per raggiungere il proprio obbiettivo è farsi guidare dalla passione autentica e non da quella mimetica, che spinge spesso a inseguire qualcosa solo perché corrisponde a un desiderio altrui”.
Giffoni Experience chiede a chi ha partecipato di inviare la foto che meglio racconta l’ultima edizione del festival, allegando anche un piccolo testo che descriva emozioni sulla 46esima edizione
Storie di profonda determinazione e desiderio di riscatto. Sono questi i temi vincitori della 46esima edizione del Giffoni Film Festival, dove a trionfare nella sezione Generation + 18 è Urban Hymn dello scozzese Michael Caton-Jones, una storia di redenzione attraverso il canto ambientata nel sud est di Londra. Nella sezione "Generator +16" vince invece una pellicola girata nelle favelas brasiliane, Il maestro di violino di Sérgio Machado, che vedremo presto in Italia con AcademyTwo
Ancora due film di Giffoni Experience saranno distribuiti in Italia: Fanny’s Journey di Lola Doillon, in uscita il prossimo febbraio per Lucky Red, vincitore della sezione Generation +13, e Snowtime! di Jean François Pouliot in uscita il 24 novembre per Notorius Picture. Il primo è tratto dal libro testimonianza Le Journal de Fanny di Fanny Ben-Ami che all’età di 13 anni, nella Francia occupata dai tedeschi, viene mandata con le sue sorelline in un orfanotrofio per bambini ebrei, il secondo è un cartone animato canadese che racconta la lotta tra due bande di bambini a colpi di palle di neve
"Sono sopraffatta dall'emozione e da come sono stata accolta" è il commento di Jennifer Aniston, super ospite del Giffoni Film Festival, che durante l’incontro con i ragazzi varie volte si è commossa e si è concessa a foto e rivelazioni, a dispetto delle voci su una sua visita blindatissima. E ai ragazzi raccomanda di spegnere computer e telefonini per riappropriarsi di un rapporto vero con la realtà, sottolineando i pericoli di una vita iperconnessa a internet e social network