Festa del cinema di Roma 2023.
“Mai mi sarei immaginato di poter essere coinvolto nella narrazione di un ambito lavorativo così diverso da quello mio abituale. Ho avuto l’occasione di avere dei contatti con il cinema, ma non credevo di poter avere affidato il racconto dei mestieri del cinema”. Inizia così Frankie hi-nrg-mc durante l’incontro di presentazione del podcast Cinecittadini, ospitato da Alice nella Città 2023. Il celebre rapper e il giornalista di “Rolling Stone” Damir Ivic stanno compiendo da settimane un viaggio all’interno degli studi di Cinecittà, incontrando le maestranze che lavorano quotidianamente nei set e nei teatri di posa. Raccoglieranno il risultato in un podcast di 12 episodi prodotto da Cinecittà che uscirà a gennaio su Spotify.
“Con Cinecittadini Damir e io siamo andati a Cinecittà e abbiamo iniziato a intervistare quelli che ci abitano, i residenti. Falegnami, fabbri, attrezzisti, pittori di scena, chi si occupa dello sviluppo delle pellicole, del loro restauro, il doppiaggio, e via via, fino ai giardinieri di Cinecittà. – continua Frankie – La meraviglia straordinaria è dentro i teatri di posa. La rutilanza del cinema. Quel ristorante cinese che nelle settimane abbiamo visto prima disegnare, poi stampare, poi dipingere è stato creato in uno di quegli anonimi hangar. Uno non si aspetta che lì dentro stia uscendo un film di kung fu pazzesco. Nel momento in cui ci si rende conto che quegli spazi così anonimi, industriali se vogliamo, sono quelli da cui saltano fuori – sono saltati e salteranno fuori – capolavori del cinema che ci hanno fatto ridere, piangere ed emozionare, si coglie la straordinarietà del dietro le quinte”.
Nonostante i due protagonisti non facciano propriamente parte del mondo del cinema, Cinecittadini promette di essere un prodotto ricco di informazioni, intrattenimento e, soprattutto, emozioni. Lo sguardo vergine dei due conduttori sarà una delle chiavi fondamentali di tutto il podcast: “Ciò che mi rende conosciuto è il fatto che sono una persona curiosa. – continua Frankie – Non mi definisco un musicista. Sì, parte del mio core business è nella musica, ma a un certo punto quando mi sono trovato nella necessità di dover realizzare un video per una mia canzone, mi sono improvvisato regista, sceneggiatore. Con la curiosità di andare a chiedere a chi fa questo mestiere delle dritte e provare ad applicarle. Il miglior consiglio che vi posso dare è di essere curiosi”.
Ciò che ha stupito maggiormente Frankie e Damir è stato l’approccio dei Cinecittadini: “Mai trovato qualcuno che subisse quel lavoro. Abbiamo trovato solo persone fortunate, perché è una fortuna straordinaria quella che i Cinecittadini hanno. Quella che noi abbiamo. Cioè di fare di mestiere quello che ci piace. Un altro denominatore comune è che sentivano di fare parte di qualcosa di più grande. Nessuno ci ha mai raccontato del sentirsi accessorio, ognuno ha la percezione di essere fondamentale per quella porzione di lavoro che porta alla costruzione del film o della serie”.
Presente all’incontro anche l’ad di Cinecittà Nicola Maccanico: “Il mito di Cinecittà è legato agli uomini e alle donne che la compongono e quello che, indirettamente, hanno generato. – afferma, rivolgendosi anche ai giovani presenti in sala – Non è un backstage, perché quando tu vai nel luogo dove si creano le cose, quello è il palco in quel momento. Questo è un paese con tanti talenti, l’Italia ha sempre avuto la capacità di eccellere nella creatività. Oggi sta succedendo di nuovo: grazie ad artisti, produttori, tecnici di altissimo livello, riusciamo ad affrontare il mondo dello streaming e a costruire dei prodotti che viaggiano in tutto il mondo. Cinecittà più che una causa è un effetto. C’è bisogno di passione e di nuove leve, perché il nostro mondo guarda ai giovani non solo come consumatori, ma ha bisogno di loro per continuare a essere competitivo”.
Una delle voci che impreziosiranno il podcast è quella inconfondibile dell’attore Luca Marinelli, che a Cinecittà è stato recentemente protagonista della serie M – Il figlio del secolo, di prossima uscita: “Io penso che a questa età si abbiano le idee molto chiare. – rivela ai ragazzi di Alice – Non bisogna desistere da se stessi. Ho un’idea e non me la faccio rovinare, dalla società, dalle cose che sento. Io a questa età avevo le idee chiare, sinceramente. La mia famiglia è sempre stata di grandissimo supporto, ma il più grande rompicoglioni ero io stesso. Poi io penso che ci sia un aspetto violentissimo di fortuna e di essere lì nel momento ideale. La cosa veramente importante è essere”.
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