VENEZIA Présumé Coupable è un film potente, devastante, che rimane negli occhi e nel cuore per giorni. E non potrebbe essere altrimenti, visto che il nuovo film di Vincent Garenq affronta con grande rigore cinematografico lo scandalo giudiziario del secolo: quello dell’Affaire d’Outreau, che nei primi anni 2000 scosse l’opinione pubblica francese e mondiale con l’arresto di 12 persone accusate di pedofilia, ma poi completamente scagionate dopo che avevano già vissuto anni infernali di carcere. Il caso, che si è concluso con la proclamazione dell’innocenza di queste vittime del sistema e con le scuse di Presidente della Repubblica, primo ministro e Guardasigilli francese, ancora oggi fa molto rumore al di là delle Alpi.
Il film di Garenq – che traduce fedelmente in immagini la straziante autobiografia di Alain Marécaux, una delle vittime della vicenda – è stato presentato alle Giornate degli Autori e uscirà domani nelle sale francesi… preceduto da un gran fracasso mediatico. Sì, perché dopo tanto tempo la ferita non smette di sanguinare e la polemica si è riaccesa in seguito alle dichiarazioni del ministro della Giustizia dell’epoca Pascal Clément: “Bisogna evitare che la sensibilità abbia la meglio sulla ragione. Questo film è estremamente commovente, ma dice la verità? Ancora oggi, non lo so…”.
“E’incredibile che possa aver detto una cosa del genere – commenta il regista – Dopo il clamore che suscitarono all’epoca le sue scuse. Io ho deciso di portare questa storia al cinema per prolungare il grido di Alain Marécaux e portarlo a un pubblico più ampio possibile. Avendo scritto Présumé Coupable con la sua costante complicità sono certo di non aver minimamente tradito la verità: nel film non c’è nulla di inventato”. Non sono inventate, purtroppo, le scene degradanti del prelevamento improvviso e violento di Marécaux, da parte della polizia, in casa davanti ai figli attoniti. Non è inventata la sua tragica odissea, iniziata con un marchio di infamia che si preannunciava indelebile e che l’ha trasformato in un reietto della società. Non è inventata la violenza psicologica e fisica con cui è stato trattato, soprattutto dal giudice incaricato del caso Fabrice Burgaud, né lo sono il suo incredibile dimagrimento e i diversi tentativi di suicidio. Al processo era la sua parola – e quella degli altri accusati ingiustamente – contro quella di una donna instabile che ha gettato fango sulle esistenze di 12 persone solo per distribuire una terribile colpa di cui era responsabile in prima persona. E nessuno, nonostante i numerosi dettagli dissonanti, pensò di metterla in dubbio. Definito una Chernobyl giudiziaria, l’Affaire d’Outreau al centro del film è stato anche un grande fenomeno mediatico: “Sono stati versati fiumi di inchiostro su questa vicenda – dice il regista – c’è stata anche una Commissione d’inchiesta, ma il film è l’ultimo elemento che completa il puzzle. Ingenuamente pensavo che, dopo le scuse delle istituzioni, non avrei avuto difficoltà a girarlo, invece mi sono stati posti mille ostacoli e ad esempio non ho potuto girare nelle vere prigioni in cui Alain è stato recluso”. Una prova d’attore monumentale, maestosa per Philippe Torreton, che per il film è dimagrito ben 27 chili: “Lui, che è noto per essere un attore impegnato, ha voluto il ruolo a tutti i costi, mentre molti altri erano spaventati dalla sfida anche fisica che rappresentava”.
Potentissimo atto d’accusa verso il sistema giudiziario francese, in Présumé Coupable si vede “una casta che si difende – dice Garenq – I giudici hanno un’enorme responsabilità e invece di lottare per la verità si sono ritrovati a nasconderla. Questo è anche un film sul loro corporativismo e sul fatto che non hanno mostrato umanità. Nemmeno nello scusarsi. Se dovessi parlare del sistema giudiziario italiano, invece, sarei felice di raccontare le storie dei magistrati che hanno combattuto contro la mafia e la corruzione“. Il regista ci ha confidato che Alain Marécaux e Philippe Torreton, protagonista reale e di finzione della storia, hanno pianto tenendosi per mano quando hanno visto il film. Di sicuro sarà difficile per chiunque resistere alle lacrime dopo la visione di Présumé Coupable, sperando che arrivi presto anche nelle sale italiane.
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