Francesco Venditti


Francesco VendittiUna polvere bianca che sale velocemente e con la stessa rapidità distrugge tutto quello che incontra. E’ la cocaina la protagonista del primo film della coppia Danilo Proietti e Massimiliano D’Epiro, Polvere (prodotto da Umberto Massa per Kubla Khan). E’ la storia di due amici Domini (Primo Reggiani) e Giona (Michele Alhaique), diversi nei caratteri, il primo introverso e a suo agio solo con la telecamera in mano, il secondo esaltato e dalle frequentazioni ambigue, che in comune hanno l’idea di realizzare un documentario clandestino sul mondo delle droghe. Questo loro interesse li porterà a vivere situazioni estreme e ad imbattersi in due pusher violenti Luca e Fastidio, interpretati da Gian Marco Tognazzi e Francesco Venditti. Proprio per la durezza dei personaggi, non è stato un lavoro semplice per i due attori e Francesco, figlio di Antonello Venditti e Simona Izzo, ci racconta la sua esperienza.

Come è nata l’idea di partecipare a questo film?
Tutto è nato dalla mia amicizia con Massimiliano. Mi aveva fatto leggere la sceneggiatura 5 anni fa circa, e io gli avevo detto che se fosse riuscito a fare il film, avrei voluto esserci. Avrei fatto qualsiasi parte perché il copione mi piaceva. Mi piaceva la sua durezza e sapere che raccontava qualcosa che era stato davvero vissuto da qualcuno dei registi o degli autori. E’ come dare una nuova vita a qualcosa di reale. Per questo l’ho fatto con grande entusiasmo e poi anche perché credo che le opere prime vadano fatte e sia giusto mettersi a disposizione dei nuovi registi anche facendo dei sacrifici.

Come descriverebbe il suo personaggio in “Polvere”?
Il mio è un personaggio molto violento. E’ uno imbottito di roba, schiavo della violenza portata dall’uso di cocaina. Uno che non sa fare nulla e che sfoga nella cocaina le sue frustrazioni. Io e Gian Marco (Tognazzi) in fondo facciamo due deficienti, così definisco chi fa quelle cose, che nella vita spacciano e “pippano”. Due colori che arrivano in momenti ben definiti del film, con violenza e rapacità sui personaggi principali, in particolare su Giona, devastando la sua esistenza.

Non deve essere stato facile interpretare un personaggio del genere.
Addirittura alla fine delle scene più dure mi veniva da chiedere scusa agli altri attori sul set. Mi ha fatto male interpretarlo sia dal punto di vista umano che fisico. Mi dovevo trattenere per poi esplodere tutto insieme e questo mi provocava anche dei dolori fisici. Oltre tutto in quel periodo di giorno giravo I mille con Reali per la televisione, e poi la sera Polvere. Anche calarsi subito nel personaggio non è stato per niente facile.

In questo le sarà servito anche l’aiuto degli altri attori.
E’ stato un bellissimo gruppo. C’è stata una grande generosità da parte di tutti. Ci siamo aiutati a vicenda. E’ una produzione giovane con stagisti e stagiste, un insieme di energie e semplicità che aiutano a rendere al massimo. La polvere nel film è tirare su qualcosa, e noi, se vogliamo trovare una metafora, in parte l’abbiamo fatto tirando su questo film con il supporto di tutti.

Adesso quale sarà l’iter del film?
Ci piacerebbe molto lanciarlo alla Festa di Roma. Certi film, a mio parere, dovrebbero essere appoggiati anche dalle istituzioni per l’attualità dei temi che trattano. Per il momento resta senza distribuzione e temo anche un divieto ai minori di 18 anni. Spero che ciò non accada perché sarebbe un danno per il film.

E’ reduce dal grande successo di “Romanzo criminale”, ma per tutto il cinema italiano si può dire che sia stata una stagione positiva.
Il cinema italiano sta vivendo un stagione florida. Per quanto mi riguarda Romanzo criminale secondo me meritava di concorrere all’Oscar. Mi piacerebbe molto più vedere film con budget medi da 2 milioni di euro circa, tipo Notte prima degli esami, piuttosto che filmoni da 10 milioni di euro. Invece la maggior parte delle volte ti ritrovi a dover fare un film con cinque o seicento mila euro e diventa davvero difficile. C’è un gap tra ricchissimo e poverissimo che va assolutamente colmato. La mia filosofia resta comunque che se hai una storia che vale, avrai anche un produttore che vale e un regista che vale. Purtroppo oggi la maggior parte dei produttori non rischia più in prima persona. Per questo ammiro ancora di più Umberto Massa che restava fino alle 6 del mattino anche per spostare i cavi. C’era sempre e lottava con noi.

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26 Luglio 2006

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