Era “una donna straordinaria e un’attrice incredibile, rimasta, nonostante gli ultimi anni di assenza, vividissima nel cuore degli italiani, come dimostra l’ondata di amore e affetto che sta ricevendo… È una grandissima perdita“, dichiara il ministro della Cultura, Dario Franceschini, all’uscita dalla camera ardente, allestita per Monica Vitti nella sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma.
Un mazzo di fiori, avvolto nella pagina del “Manifesto” che il giorno dopo la sua scomparsa ha titolato: Ma ‘ndo vai, posato ai piedi della bara vicino a una fotografia che ferma in quello scatto l’eccezionalità espressiva del suo volto. Intorno tante mimose, la scritta “Grazie Monica”, e uno schermo su cui scorrono le immagini della sua carriera.
Il feretro è stato accolto dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri – che si è poi intrattenuto con il marito dell’attrice, Roberto Russo -, dichiarando: “cercheremo anche di ricordarla adeguatamente, intitolando un luogo della nostra città a lei”. Tra i primi ad arrivare, oltre a parenti e cittadini comuni che si sono messi in fila, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
“Si deve parlare di Monica con il sorriso, anche se questa lunga distanza e sofferenza ci dovrebbero spingere alle lacrime. Invece tutti la ricordano con il sorriso, per la sua ironia, il talento, la bellezza singolare, i dubbi che ha avuto per tutta la vita, che l’hanno resa umana e l’hanno fatta amare e capire da tutti, dall’intellettuale spettatore dei film di Antonioni alla persona del popolo che la sentiva vicina”, dice Francesco Rutelli, ex sindaco di Roma, attuale presidente dell’Anica, all’uscita della camera ardente di Monica Vitti in Campidoglio. Roberto Russo “mi ha ricordato che avrei dovuto sposarli, nel 2000. Purtroppo ero in Cina per un impegno istituzionale e abbiamo mancato l’occasione. Ma sempre qui nel 2000 c’era stato il giorno indimenticabile di Alberto Sordi sindaco e lei fu uno degli ospiti clou per il rapporto formidabile che avevamo”.
Tra I tanti ricordi legati all’attrice Rutelli cita “la serata da Costanzo dei ‘tre tenori’ cioè lei, Sordi e Gassmann. È una pagina sensazionale di televisione, cinema, arte e di tre personalità incontenibili che si guardavano l’un l’altro e crescevano insieme”. Il loro cinema “di commedia sociale cha anticipato tanti temi importanti, portandoli nel cuore delle persone e spingendo la politica ad occuparsene”.
La camera ardente sarà aperta fino alle 18 di oggi, 4 febbraio, per poi riprendere domani dalle 10 alle 13. I funerali si terranno sempre domani, 5 febbraio, dalle 15, nella Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo a Roma.
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