Franceschini: non è segno di debolezza Italia fuori dal concorso

Per il ministro della cultura è "provinciale e senza senso" la pratica del valutare lo stato di salute del nostro cinema "sulla base delle vittorie, o meno, delle sue presenze, o meno, a Cannes"


Non è un segno di debolezza per il nostro cinema l’assenza di titoli italiani in gara a Cannes. Ne è convinto il ministro della cultura Dario Franceschini che bolla come “provinciale e senza senso” la pratica del valutare lo stato di salute del cinema italiano “sulla base delle vittorie, o meno, delle presenze, o meno, del nostro cinema a Cannes”. E sottolinea i risultati in crescita, anche in termini di biglietti venduti del cinema nostrano.”Peraltro negli ultimi due anni l’Italia ha vinto un Oscar con La grande bellezza di Paolo Sorrentino e un Orso d’oro con Fuocoammare di Gianfranco Rosi. La Francia no – dice il ministro – Cannes è una manifestazione importantissima, ma i risultati del nostro cinema derivano da una somma di fattori”.

Cannes 2016

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Da Cannes due documentari e tre film di finzione per I Wonder Pictures

Tra le acquisizioni I Wonder Pictures al Marchè du Film, The Student (Un Certain Regard), All these Sleepless Nights, le folli notti insonni dei giovani di Varsavia, e il nuovo cyber doc del premio Oscar Alex Gibney, Zero Days

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Michel Hazanavicius gira ‘Redoutable’

Il regista racconterà la storia d'amore tra l'attrice Anne Wiazemsky e Jean Luc Godard da lei conosciuto sul set de La cinese per poi diventare moglie e interprete dei suoi film

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Golino: “Unanimità? Quasi, ma è stato faticoso”

Alla fine Valeria Golino lo dice chiaramente. "C'è stata unanimità? Quasi". E aggiunge: "Ci sono state lunghe discussioni, ma nessuna decisione è stata presa coi musi", e definisce l'esperienza appena conclusa "faticosa e memorabile". A caldo è abbastanza evidente che la giuria di George Miller ha dovuto fare un bel po' di compromessi. Due particolari rivelatori. Il doppio premio a The Salesman, il bel film di Asghar Farhadi che forse avrebbe meritato la Palma d'oro, e il premio per la regia ex aequo. I premi

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E’ Ken Loach con I, Daniel Blake il re del palmarès di Cannes 2016. Seconda Palma a dieci anni di distanza per il regista britannico, che aveva già conquistato il premio con Il vento che accarezza l'erba. “Cercate di restare forti, per favore. Ci sono persone che faticano a trovare il cibo nel quinto paese più ricco del mondo – ha detto il regista alla premiazione – il cinema serva anche a dare speranza. Un altro mondo è possibile e necessario”. Fanno colore le copiose lacrime di Xavier Dolan e l'esuberanza di Houda Benyamina, vincitrice della Camera d'or. I premi


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