Il caso ‘Food for profit’, cresce in sala il doc sugli allevamenti intensivi

Aumentano le proiezioni del documentario investigativo di Giulia Innocenzi e Pablo D'Ambrosi che è diventato un caso al box office


Presentato in anteprima al Parlamento europeo giovedì 22 febbraio e proiettato nei giorni successivi a Roma e Milano, Food for profit della giornalista Giulia Innocenzi e del regista Pablo D’Ambrosi è diventato un piccolo caso del box office italiano.

Il docufilm dedicato agli allevamenti intensivi e al rapporto tra lobby della carne e politica è inizialmente uscito in una manciata di sale italiane (in data 9 marzo se ne contavano appena nove), riuscendo nel giro di pochi giorni ad allargare la programmazione.

Forte di un passa parola social molto efficace, che ha visto anche l’endorsement di personalità di spicco come Gabriele Muccino (“Il documentario che non si può non vedere”, scriveva su IG in seguito alla première romana), Food for profit si trova da lunedì 18 febbraio al quarto posto della top 10 del box office giornaliero, con la media di incassi per sala più alta del momento; 603 euro a cinema nelle 42 sale in cui è riuscito, per ora, ad arrivare. L’incasso del 18 febbraio ha infatti registrato un balzo del +315%.

Gli account Instagram e TikTok hanno raggiunto oltre 6 milioni di impression, ed è qui che la produzione (la Pueblo Unito, società fondata appositamente per il doc) invita gli utenti a chiedere alle sale delle diverse città italiane di proiettare il film. Numerose anche le associazioni ambientaliste ad aver richiesto proiezioni.

Il tema del film è tra quelli che accendono dibattiti, anche per via della forma scelta per questo documentario. L’inchiesta infatti accusa le istituzioni europee di complicità con il mondo degli allevamenti intensivi, legati secondo il doc al sistematico maltrattamento degli animali e al crescente inquinamento ambientale, facendo leva anche su alcuni materiali video raccolti da una squadra di investigatori sotto copertura infiltratasi tra i palazzi di Bruxelles. Lo stile della giornalista di Report, sempre diretto, incontra il favore di chi da anni accusa l’insostenibilità del business della carne, ma al contempo fa discutere chi la pensa diversamente, aiutando così il passaparola legato al doc. D’aiuto infatti anche la presenza della giornalista in molte delle proiezioni organizzate nelle sale italiane, dove non manca l’occasione di discutere sul tema.

Visto il crescente successo, UCI Cinemas ha annunciato l’arrivo del docu nei propri multisala dal 21 al 27 marzo, mentre oggi, 20 marzo, è stato presentato nella Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari.

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