Da anni sogna un film ispirato a Memorie di Adriano, difficile da realizzare per i costi esorbitanti di ricostruire l'Impero romano. E ora, a Torino per ritirare il Gran Premio dalle mani di Gianni Amelio, il regista di Un tranquillo week end di paura ed Excalibur spiega la sua predilezione per le nuove tecnologie rispetto alla pellicola, ormai in via d'estinzione. Ma parla anche di ecologismo e rispetto per la natura, di Marcello Mastroianni e del cinema italiano contemporaneo, che soffre la concorrenza di quello americano con pochi soldi e pochi spettatori
Era la capitale americana dell'automobile, oggi è una città dominata dal degrado, dalla criminalità e dagli scontri razziali. Ma per il regista inglese, che l'anno scorso vinse il Premio Cult con Oil City Confidential, proprio da Detroit potrebbe partire un nuovo modo di vivere ecosostenibile e solidale, aperto all'arte e alla creatività. "La fine del sogno americano non è necessariamente un incubo"
"Quando incontrai Monicelli gli dissi che volevo fare un film dal libro di suo fratello 'Il gesuita perfetto'. Mi rispose: 'Secondo me sei pazzo'". A Torino per presentare il suo film ispiratore L'angelo sterminatore nell'ambito di "Figli e amanti", Saverio Costanzo offre un suo ricordo di Monicelli - "la sua morte è coerente con il suo personaggio" - e sviscera le radici del proprio cinema. "Di quel film amo l'attenzione ai riti, l'idea dello spazio vissuto come prigione. Temi attuali in una società in cui si ha paura ad uscire, soprattutto dalle proprie certezze. Oggi si vive la libertà come un peso insostenibile, cosa che ho raccontato anche in In memoria di me"
Fotografa e cineasta indipendente, la figlia del grande Francois parla di ciò che la distingue da suo padre e del cinema italiano. Rivelando una predilezione per Alina Marazzi, Francesca Archibugi e Daniele Gaglianone. "Purtroppo i film italiani non arrivano molto in Francia. I francesi sanno a memoria le battute di Nanni Moretti e Fellini, ma si fermano lì". E sul suo stile sfocato rivela: "Sono miope e quando fotografo non metto gli occhiali"
Al Festival di Torino il film sulla relazione particolare tra il presidente degli Stati Uniti e il primo ministro britannnico dal 1992 al 2001, un'amicizia politica all'ombra di due donne molto brillanti, Cherie e Hillary e con il sexygate di Monica Lewinsky a fare da contrappunto. In questa intervista ne parliamo con il regista, già autore di Riccardo III. Che scherza: "Se sono riuscito a fare un film divertente su di loro, potrei fare un film divertentissimo sul vostro premier". In sala dal 10 dicembre con Medusa
Esce il 17 giugno, distribuito da Cinecittà Luce, il documentario Il pezzo mancante che indaga i componenti emarginati o cancellati dalla memoria di questa dinastia industriale. Da Giorgio, fratello di Gianni Agnelli, morto in una clinica psichiatrica svizzera nel 1963, al figlio Edoardo suicida. Il regista: "Non è il classico documentario storico, ma neppure un film scandalistico. Ho approfondito gli aspetti psicologici di questa famiglia, distaccandomi dalla sua versione ufficiale". Prodotto da Goodtime, in collaborazione con Cinecittà Luce e Rai Cinema, l'opera ha vinto il Premio selezione Cinema.doc al Torino Film Festival
Dopo tanto cinema e tv, l'attore debutta in teatro con la pièce Sunset Limited, riduzione teatrale del libro omonimo di Cormac McCarthy. Influenzato dal teatro dell'assurdo e considerato uno degli autori più importanti dell'America di Obama, McCarthy è l'autore, tra l'altro, di The Road e Non è un paese per vecchi, da cui sono stati tratti film di successo. CinecittàNews ha intervistato l'interprete, che definisce questa nuova sfida "un modo per ritrovarmi"
A Mao e a Luva di Roberto Orazi, che al Festival di Roma aveva portato (con successo) anche il suo precedente H.O.T - Human Organ Traffic, documenta l'avventura di Ricardo Gomes Ferraz, in arte KCal, poeta e musicista 35enne che ha portato un seme di speranza tra le baracche della sua comunità con una biblioteca per bambini. "Questa è la storia di un uomo che ha creato un'alternativa alla violenza in un luogo dove è normale vedere un morto per strada e dove gira tantissima droga", dice il regista, che sta preparando il suo primo film di finzione con Giorgio Colangeli e Carolina Crescentini
Il Festival di Roma le rende omaggio con il premio alla carriera che le sarà consegnato dal regista Paolo Sorrentino, subito dopo la proiezione di I ragazzi stanno bene, il film di Lisa Cholodenko in cui è Jules, mamma di due figli avuti con la sua compagna Nic (Annette Bening) grazie all'inseminazione artificiale. "Le famiglie con due mamme o due papà sono tantissime negli Stati Uniti e nessuno si sorprende più", dice la star. E sull'ultimo commento di Berlusconi: "E' una frase arcaica"
Una star da 500 milioni di dollari che decide di mettere tra parentesi il cinema d'azione e i blockbuster per raccontare la storia di un uomo affetto da sindrome di Asperger che deve lottare contro il pregiudizio anti-musulmani nell'America post-11 settembre. Ecco My Name is Khan, tra gli eventi di Roma e in sala dal 26 novembre prossimo. E l'attore rivela la sua grande ammirazione per il film di Roberto Benigni
E' in competizione a Extra il documentario che ripercorre le tappe del disco Creuza de Mä attraverso il Mare Nostrum. Un universo fatto di guerre, anarchia, emigrazione da Barcellona a Dubrovnik e poi a Genova, per mostrare la "tratta" delle prostitute nigeriane: "Una situazione esplosiva, con una strada controllata dalla camorra, un'altra dalla 'ndrangheta, un'altra ancora dagli africani. Portare una telecamera in quei luoghi equivaleva a portare una pistola", dice il regista. Il film sarà distribuito da Teodora
John Landis, mitico regista di The Blues Brothers, presenta Burke & Hare, la sua commedia dark su due "commercianti di cadaveri" nella Edimburgo del 1800 interpretati da Andy Serkis e Simon Pegg. E dice: "Mi piaceva l'idea di riprendere la tradizione delle commedia dark degli Ealing Studios dei tempi d'oro - ha detto - I veri Burke and Hare erano tremendi, e su di loro sono anche stati fatti diversi film in cui appaiono molto cattivi. Io invece volevo renderli simpatici, anche dolci". Il film uscirà con Archibald il 25 febbraio
"Il mio non è un film di denuncia e neppure autoreferenziale, ma un film per i ragazzi di oggi, sempre più annoiati, disperati e cinici". Così il regista e insegnante all'Istituto Cine Tv Rossellini di Roma che è in concorso con La scuola è finita, primo dei quattro film italiani in competizione. Nella parte di due eroici professori Valeria Golino e Vincenzo Amato alle prese con il salvataggio dell'adolescente Alex. Nella colonna sonora alcuni brani di Francesco Sàrcina, leader della band Le vibrazioni
Davide Alfonsi e Denis Malagnino, del collettivo Amanda Flor che fece scalpore a Venezia nel 2006 con La rieducazione, girato con 500 euro, portano ad Extra Ad ogni costo, dramma familiare che si consuma tra spacciatori, assassini, poliziotti corrotti e uno Stato che non c'è. "Ci siamo ispirati al cinema francese dei fratelli Dardenne o di Kechiche, che con la camera a spalla stanno addosso ai personaggi e raccontano la verità della banlieue. Il cinema italiano di oggi è poco interessato a raccontare certe realtà", dicono i registi. Il film uscirà entro l'anno con Officine Ubu
Si è ispirato al Vangelo di Luca per mostrarci un modello alternativo di educazione che mette al centro la libertà e il cuore, il regista torinese. Che spiega: "Noi tutti siamo stati bambini, ma la Chiesa cattolica, come istituzione, si preoccupa forse troppo degli esseri umani adulti, invece il bambino è il punto d'arrivo, la radice del nostro modo di essere". Accanto agli interpreti tunisini, non professionisti, troviamo attori come Carlo Cecchi, Giorgio Colangeli, Fabrizio Gifuni e Jerzy Stuhr nei panni dei Magi e dei Potenti della Terra, nel film oggi in concorso al Festival di Roma e in sala dal 19 novembre con Bolero
Il regista dice di aver metabolizzato l'esclusione di Una sconfinata giovinezza dal Concorso della Mostra veneziana ma aggiunge: "Questo mio film va controcorrente non è parte di quel cinema nazionale, fatto di comicità e commedia, premiato al box office. Di qui la prudenza di 01 rispetto al numero di copie distribuite". Nel film la malattia di Alzheimer è l'elemento che rivela una grande storia d'amore, in cui i ruoli progressivamente si modificano fino a dare vita a una sorta di amore materno
Alba Rohrwacher e Luca Marinelli sono i protagonisti del film tratto dal best seller di Paolo Giordano e diretto dal regista di Private. "Nel romanzo c'è un dolore quasi irrappresentabile, mentre nel genere c'è una certa ironia che lo rende accettabile per lo spettatore", spiega il regista. Che si è mosso tra Dario Argento e l'incomunicabilità di Michelangelo Antonioni. Mentre lo scrittore confessa: "Ho lasciato fare a lui, perché sapeva dove andare"
La nascita di un'improbabile simpatia tra due individui che vivono ai margini, una vicenda che sembra più attuale oggi del periodo in cui fu scritta (anni '60). In sala il 29 aprile con Movimento Film, dopo l'anteprima fuori concorso alla Mostra di Venezia, Notizie degli scavi è tratto dal romanzo scritto da Franco Lucentini che racconta l'incontro-scontro tra un uomo poco brillante e una prostituta. Protagonisti Giuseppe Battiston e Ambra Angiolini
L'autore di Cous Cous racconta la storia di Sarah Baartman, la Venere ottentotta, una ragazza sudafricana portata in Europa nel 1810 e diventata prima un fenomeno da baraccone, quindi un giocattolo sessuale e un oggetto di studio degli scienziati che volevano dimostrare l'inferiorità della sua razza. Esposta per quasi due secoli in un museo di Parigi, è stata seppellita nel suo paese solo nel 2002. "E' un film politico, in un momento in cui in Francia si disprezza un intero popolo, quello Rom", dice il regista. Venus Noir, in concorso a Venezia, uscirà nelle sale con Lucky Red
C'è anche Marco Ferreri, con Carlos Saura, Tod Browning e Hitchcock, tra i riferimenti del regista spagnolo. Che porta in concorso la sua storia di "amore, umore e orrore" coprodotta anche da Mikado. La Spagna della guerra civile, della dittatura e l'attentato a Carrero Blanco nel '73 fanno da sfondo a una vicenda ambientata in un circo tra pagliacci e acrobate. Per il critico del "Pais" è il Forrest Gump spagnolo
"Non è uno scontro tra destra e sinistra, ma tra due anime antropologiche del Paese: autoritarismo e democrazia. E' un dualismo che si è riprodotto nel Paese, come con il fascismo e l'antifascismo, fino ai giorni nostri", afferma il regista. Con il suo Noi credevamo, opera antiretorica, drammatica e problematica sul nostro Risorgimento, Martone ci mostra il lato meno studiato e narrato dell'Unità d'Italia, le sue pagine oscure, con i conflitti insiti nel lungo cammino unitario. In sala dal 12 novembre con 01 Distribution
Prodotto dalla Acaba e distribuito da Cinecittà Luce viene presentato in apertura delle Giornate professionali di Sorrento, Into Paradiso, commedia sull'integrazione e il potere della convivenza forzata. Interpretato da Gianfelice Imparato e Peppe Servillo degli Avion Travel, il film, passato al Festival di Venezia, racconta il capoluogo campano in modo originale e immaginifico. Il minimo per quella che secondo la debuttante regista "non è una città come le altre ma il termometro d'Italia"
Ai Venice Days i due registi under 30 che hanno realizzato la loro opera d'esordio con soli 30mila euro, 17 giorni di riprese in un unico ambiente e una troupe di attori professionisti ma sconosciuti. Et in terra pax, con un linguaggio crudo e un'estetica raffinata, racconta la desolazione della borgata. Prodotto da KimeraFilm e SettembriniFilm e arrivata alla selezione veneziana dopo tante porte chiuse in faccia. I due registi raccontano a CinecittàNews la genesi e le intenzioni del film
Nella sezione Orizzonti passa El Sicario Room 164, documentario shock firmato dall'autore di Below Sea Level che raccoglie le memorie di un uomo per 20 anni al soldo dei signori della droga messicani. Basato sull'articolo di Charles Bowden, il film è una lunga intervista ad un killer che ha ucciso e torturato centinaia di persone. Una vicenda cruda, raccontata nello stile del cinema veritè, che mostra l'inquietante lucidità di un uomo pentito