Uno dei più grandi cimeli del cinema europeo va all’asta: si tratta dell’unico manoscritto conosciuto del film del 1960 Fino all’ultimo respiro, scritto e diretto dal regista francese Jean-Luc Godard, considerato il manifesto cinematografico della Nouvelle Vague. Si tratta di un documento inedito di 72 pagine autografe di Godard, con la sceneggiatura e i dialoghi, proveniente dalla collezione del produttore del film, Georges de Beauregard. Il manoscritto sarà messo in vendita per la prima volta, con una stima di 400.000-600.000 euro, nell’ambito dell’asta online di libri e manoscritti della sede di Parigi di Sotheby’s, in programma dal 4 al 18 giugno. Il lotto comprenderà anche una serie di fotografie provenienti dagli archivi di de Beauregard, che forniranno un’ulteriore visione di un’epoca d’oro del cinema francese.
À bout de souffle, questo il titolo originale, inaugurò una nuova era del cinema: il primo lungometraggio del 29enne Godard aiutò anche Jean-Paul Belmondo a sfondare come attore e la sua co-protagonista Jean Seberg a diventare un’icona della moda. La sua uscita portò alla fama internazionale lo stile cinematografico totalmente innovativo della Nouvelle Vague, con le sue tecniche di ripresa non convenzionali.
Questo manoscritto di 72 pagine è disseminato delle sinossi delle scene e dei dialoghi che ripercorrono molte delle scene più iconiche così come sono state scritte da Godard. Tra queste, la drammatica sequenza d’apertura, le scene a Marsiglia, il ritorno a Parigi, il personaggio di Seberg, Patricia, che vende il “New York Herald Tribune” sugli Champs-Élysées, il personaggio di Belmondo, Michel, che entra nella cabina telefonica e l’alterco con il motociclista, e la famosa battuta finale di Seberg (“Che schifo è questo?”).
A testimonianza dello stile di lavoro avanguardistico di Godard, i suoi manoscritti cinematografici sono eccezionalmente rari. Nel caso del suo primo film, ha persino resistito all’idea di scrivere una sinossi e una sceneggiatura complete. Al contrario, scrisse i dialoghi all’ultimo minuto, la mattina di ogni giorno di riprese, che si svolsero dal 17 agosto al 15 settembre 1959. La sua visione prevedeva che gli attori reagissero nel modo più naturale possibile e spesso distruggeva questi appunti scritti dopo che erano stati utilizzati.
L’unico manoscritto conosciuto del film più famoso di Godard sarà così messo all’asta dalla famiglia del produttore del film, Georges de Beauregard. Pilastro stesso della Nouvelle Vague, Beauregard fu vicino non solo a Godard, ma anche a François Truffaut e a tutti gli altri grandi nomi della scena avanguardista, ottenendo non solo premi cinematografici ma anche l’onore di avere diversi cinema parigini intitolati a suo nome. Quando Beauregard incontrò Godard per la prima volta, attraverso Truffaut, il regista era ancora sconosciuto e senza la sua cieca fiducia – basata unicamente su una sinossi di quattro pagine redatta in modo approssimativo da Truffaut e Claude Chabrol (poi completamente modificata da Godard) – questo film rivoluzionario non sarebbe stato possibile. (C.DA)
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