FINO A FARTI MALE

Un lungo nastro rosso attraversa le stanze di un appartamento: è il compleanno di Martina (Agnese Nano). Marc (Christopher Buchholz), il suo compagno, le ha preparato una sorpresa. La donna segue il filo rosso fino a scoprire il regalo. Lo apre, i due brindano, si baciano dolcemente, dando l’aria di essere una di quelle vecchie coppie collaudate e immuni da qualsiasi tempesta. Mark dopo pochi minuti parte per il lavoro. La donna resta sola, mette una rosa nel vaso, va in cucina e con fredda ritualità inizia ad armeggiare con il tubo del gas.
Sono le prime scene di Fino a farti male, film diretto da Alessandro Colizzi in lavorazione a Roma nel quartiere San Lorenzo. “Fino a farti male è un noir: in tre giorni un uomo scopre che la sua donna negli ultimi sei mesi gli ha mentito su tutto”, racconta il regista. “Mark inizia a pedinarla perché sospetta il tradimento ma, mano mano che la segue, scoprirà Aadiversi e più inquietanti particolari”.
Un giallo psicologico che ricorda il romanzo L’adversaire. L’autore, Emmanuel Carrère descrive Jean-Claude Romand, l’uomo che per 18 anni ha costruito castelli di bugie e che alla fine, pur di non scoprire le proprie carte, ha ucciso tentando anche il suicidio.
In Fino a farti male il dramma è al femminile. “Martina vive il suicidio come una grande liberazione”, racconta Silvia Cossu, sceneggiatrice nonché produttrice del film. “Marc e Martina hanno vissuto per anni in una bolla di sapone – racconta Agnese Nano – Entrambi hanno deciso di non parlare di sé, di non raccontarsi. Tutte le energie della coppia sono impiegate per il successo professionale di lui. S’intuisce che Marc mi ha tradita più volte, eppure di questo non si discute”
“Marc è tanto attento sul lavoro e nelle amicizie quanto non lo è nella sfera amorosa”, racconta Christopher Buchholz, protagonista anche in Eros di Michelangelo Antonioni.
Nel cast anche Karin Giegerich (Lara), attrice che ha lavorato per tanti anni a teatro con Giorgio Strehler, e Jacqueline Lustig, moglie di Sergio Castellitto ne L’ora di religione. Il film, un articolo 8 con un budget di due miliardi e mezzo, sarà distribuito dall’Istituto Luce.