Ficarra e Picone tra scuola e cinema: “facciamo film come alibi per i nostri figli”

Ospiti delle Giornate del Cinema per la Scuola a Palermo, i due comici raccontano del loro rapporto con la scuola e del ruolo formativo del cinema


PALERMO – Nel suo prossimo film, Santocielo, Salvo Ficarra interpreterà un professore di matematica e vicepreside. Eppure, come raccontano alla serata di apertura delle Giornate del Cinema per la Scuola a Palermo, il rapporto con gli istituti scolastici e lo studio non è mai stato idilliaco, né per lui che per il suo compagno di avventure, Valentino Picone. Esattamente come ci si aspetterebbe dai personaggi che solitamente interpretano i due comici palermitani, Ficarra studiava poco e rendeva tanto, grazie all’arte d’improvvisare, mentre Picone studiava con dedizione ma ottenendo lo stretto indispensabile, abbastanza, però, per arrivare a laurearsi in una facoltà complessa come Giurisprudenza.

“Avrei voluto fare Lettere, – racconta Picone – ma mi dicevano che con Giurisprudenza si potevano fare tutti i Concorsi (ride ndr.). Ho dovuto imparare a memoria un sacco di cose di cui non me ne poteva fregare niente. Ci sono materie che vanno oltre, come Diritto Costituzionale e Penale, che sono una crescita umana e te lo porti con te per sempre, ma Diritto Commerciale me lo sarei evitato, ecco”.

I due ammettono che i loro film piacciono tanto anche ai più giovani, una responsabilità che non sentono, però, in fase di scrittura. “Tutte le cose che mettiamo nei nostri film piacciono principalmente a noi. – dichiara Picone – Anche le cose più stupide o semplici, alla Stanlio e Ollio. Abbiamo la fortuna di non dovere scendere a compromessi, non facciamo le cose perché al pubblico piace. Anche le cose più ingenue ci fanno ridere come i cretini, come la famosa torta in faccia, che è la base della comicità. Poi se chi la prende in faccia è un generale o un cattivo, fa ridere ancora di più”.

“Ho rivisto proprio ieri Il primo Natale. – continua Picone – E, alla luce di quello che accade oggi nel mondo, mi sono ricordato perché nel 2019 abbiamo deciso di fare quel film. Un periodo in cui c’erano dei politici che parlavano in maniera non cristiana di altri esseri umani, dicendo delle stupidaggini assurde. Mi ricordo con quanta rabbia abbiamo fatto Il primo Natale, all’inizio. Mi sono emozionato, perché mi dimentico che quello in scena sono io. Raccontiamo la strage degli innocenti di Erode, come sono innocenti le persone in Israele e Palestina. Quando a questi innocenti sfuggiti a Erode gli si dice che non possono entrare, il prete – il mio personaggio – decide di metterli nel presepe vivente. Vedere quegli innocenti nel presepe mi ha dato una botta incredibile e mi ha ricordato che abbiamo fatto quel film come alibi, per quando i nostri figli verranno da noi e ci diranno: cosa pensavate voi quando in Italia si dicevano queste stronzate? Potremmo fare vedere loro questo film. Anche Santocielo ha delle sorprese in questo senso”.

Il ruolo del cinema può essere cruciale nel percorso formativo degli studenti, uno strumento essenziale per gli stessi docenti. Ancora Picone spiega perché: “il film funziona meglio di qualsiasi spiegazione. Perché crea una memoria emozionale. Se ti immedesimi in un personaggio, come può essere stato ad esempio Peppino Impastato ne I 100 passi, quell’insegnamento arriva in maniera più diretta. Per questo bisogna stimolare sempre di più gli studenti sulla settima arte”.

“Un film perfetto per i ragazzi di 13-14 anni (se accompagnati) potrebbe essere un film di Germi. – aggiunge Ficarra – Sedotta e abbandonata o Divorzio all’italiana sono film che raccontano un periodo della nostra nazione, quando il delitto d’onore era considerato un delitto minore, non era un omicidio a tutti gli effetti”.

Lo stesso processo accade “anche quando si parla di letteratura, come ne La stranezza. – continua Ficarra – Un film che poteva sembrare apparentemente difficile, sul teatro, sui Sei personaggi in cerca di autore, e invece si è rivelato un film che ha emozionato, che ha avvicinato tantissimi ragazzi a conoscere Giovanni Pirandello… (il pubblico ride ndr.) ah, Luigi? È che il film l’ho visto iniziato”.

Carlo D'Acquisto
16 Ottobre 2023

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