Saranno Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, documentaristi affermati a livello internazionale, i registi omaggiati dal Festival dei Popoli, il festival internazionale del film documentario, nell’ambito della rassegna ‘Apriti Cinema’, l’arena estiva al Piazzale degli Uffizi, in programma dal 26 giugno al 17 luglio (ore 21.45, ingresso libero). Si parte mercoledì 26 giugno con L’infinita fabbrica del Duomo, introdotto dai registi; a seguire I promessi sposi (3/07); Grandi speranze (10/07) e infine Il castello (17/07).
Dalle coppie dei Promessi sposi agli imprenditori italiani all’estero in Grandi Speranze, passando per l’indagine dei confini – tanto etici quanto geografici – de Il castello, girato all’interno dell’aeroporto di Malpensa, fino alla vita di una cattedrale ne L’infinita fabbrica del Duomo, pochi registi come Massimo D’Anolfi e Martina Parenti testimoniano della radicale trasformazione interna al cinema documentario degli ultimi decenni, con il passaggio sempre più evidente da una propensione osservativa “classica” a forme più raffinate di messa in scena del reale e di studio della società in cui viviamo.
L’evento si inserisce all’interno del calendario dell’Estate Fiorentina del Comune di Firenze, organizzata dall’associazione Quelli dell’Alfieri con programmazione a cura del cinema La Compagnia – Fondazione Sistema Toscana e il sostegno e la collaborazione delle Gallerie degli Uffizi.
Ha spiegato il direttore artistico del Festival dei Popoli Alessandro Stellino: “Seguo il lavoro di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti con interesse e ammirazione fin dai loro esordi, quando sono stati in grado di raccontare, con rara ironia e grande lucidità, un’Italia in profonda trasformazione nelle sue dinamiche politiche del vivere civile. Hanno realizzato alcuni tra i capolavori del panorama cinematografico contemporaneo difendendo una visione unica e personale, sempre più precisa nel tracciare una linea tra passato e presente, e oggi possiamo dire che sono tra le eccellenze artistiche del nostro Paese, fuori da ogni distinzione di genere – non è un caso che siano tra i pochissimi documentaristi a essere stati accolti in concorso al Festival di Venezia. La rassegna fiorentina nella magnifica cornice del Piazzale degli Uffizi darà la possibilità di scoprire – o riscoprire – un cinema che ha radici lontane nella nostra tradizione e che oggi indaga il tempo che viviamo con consapevole rigore e profondo slancio umanista”.
Si parte mercoledì 26 giugno alle 21.45 alla presenza dei registi che introdurranno L’infinita fabbrica del Duomo (2015). Attraverso una prospettiva poetica e dal forte impatto visivo, il film segue i lavori e la cura per la conservazione del Duomo di Milano. Marmisti, muratori, carpentieri, fabbri, restauratori, orafi si adoperano in una straordinaria e costante concentrazione di attività, filmata alla luce della sacralità di un monumento che vive di gesti e tempi che trascendono il lavoro umano, fino ad assumere un nuovo valore simbolico.
Il programma prosegue mercoledì 3 luglio con I promessi sposi (2007), documentario in forma di commedia che è anche un acuto ritratto dell’Italia divisa, come sempre, tra le regole dello Stato e i dogmi della Chiesa. Al centro della narrazione, coppie di diversa estrazione e provenienza si preparano al matrimonio, istituzione a metà tra religione e burocrazia. Gli impiegati municipali le ascoltano e fanno fronte alle loro strampalate richieste, mentre un prete di provincia impartisce lezioni su fede, scienza, spiritualità e sessualità nel corso prematrimoniale.
Il terzo appuntamento, mercoledì 10 luglio, è dedicato a Grandi speranze (2009). Questo racconto segue tre giovani imprenditori, impegnati a lanciare la propria carriera professionale. Antonio organizza un corso di formazione per dirigenti aziendali; Federico cerca il proprio futuro in Cina; Matteo gestisce l’azienda di famiglia. Una commedia umana che indaga tre spaccati di vita, tra difficoltà e ambizioni, ma anche la situazione di un Paese, l’Italia, in attesa di una nuova classe dirigente.
Il 17 luglio chiude la rassegna il documentario Il castello (2011). Un anno a Malpensa: quattro stagioni vissute tra la burocrazia, le procedure e i controlli che ogni giorno hanno luogo all’interno di un hub intercontinentale. Uno spazio pubblico in cui convivono forze dell’ordine e persone comuni, lavoratori e passeggeri: ogni gesto è ripreso da una telecamera, ogni bagaglio indagato nel tentativo di scongiurare traffici illeciti e pericoli sconosciuti. La maggior parte delle persone transita liberamente, ma alcune vengono fermate e c’è chi ha fatto dell’aeroporto la propria casa.
Tutti i film saranno proiettati in italiano con sottotitoli in inglese. (gp)
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