Ferrari presidente della Fondazione cinema per Roma


Come previsto Paolo Ferrari è il nuovo presidente della Fondazione cinema per Roma, dopo le dimissioni di Gian Luigi Rondi. Lo ha deciso l’assemblea dei soci che si è riunita oggi. La nomina di Ferrari è però passata con 4 voti a favore e un voto contrario.

L’ex presidente di Anica e di Warner Bros ha ottenuto il via libera dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, dal presidente della Regione Lazio Renata Polverini e da Giancarlo Cremonesi e Aurelio Regina, rispettivamente presidenti della Camera di Commercio e della Fondazione Musica per Roma. Contrario il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti che finora si è opposto all’operazione che prevede la nomina alla guida del Festival di Roma di Marco Müller.

 

Paolo Ferrari, 78 anni, ha iniziato la sua carriera nel 1957 alla MGM Metro Goldwyn Mayer per poi passare alla Columbia Pictures e, infine, dal 1989, è stato prima direttore generale alla Warner Bros per poi diventare presidente e amministratore delegato sempre della Warner Bros. Entertainment Italia. Ferrari, che ha ricoperto anche la carica di presidente dell’Anica è stato nominato dal Quirinale Grand’Ufficiale e Cavaliere del Lavoro.

Per il neopresidente della Fondazione cinema per Roma ora è il tempo di mettere fine chiacchiere, “bisogna cominciare a lavorare e convocare il consiglio di amministrazione per la nomina del direttore artistico. Bisogna preparare un buon Festival per Roma, una città ricettiva che lo merita. Ringrazio comunque Piera Detassis e Gian Luigi Rondi per il lavoro fatto”.

Il prossimo CdA sarà convocato entro lunedì anticipa Ferrari al ‘Messaggero’. E a proposito di Müller, “non abbiamo esattamente le stesse idee sul cinema. Ma dalla diversità nascono cose interessanti. Quanto alle scelte, direi che la produzione europea mi appassiona più di altre. Italia, Francia”. Il neopresidente guarda poi al cinema american, “mi piacerebbe poter avere dei loro titoli importanti. Magari non in concorso, durante il festival vero e proprio, ma in momenti diversi dell’anno. A novembre con i loro lanci per il Thanksgiving. Ma ci sarà spazio anche per i nuovi talenti, i paesi emergenti, la ricerca”.

 

“Ora si va verso la nomina a direttore artistico di Marco Müller, certamente – ha commentato il sindaco Gianni Alemanno all’Ansa – Credo si tratti di una giornata amara per la spaccatura che si è registrata, ma molto positiva per il festival. Così si sblocca una situazione che rischiava di rimanere bloccata e irrisolta, e inizia quindi una nuova fase del festival. Adesso Ferrari dovrà convocare quanto prima il Cda per nominare il direttore artistico. Sono convinto che siamo realmente in grado di immaginare un festival ancora più proiettato a livello internazionale e radicato nella città – ha concluso Alemanno – Ringrazio Rondi e la Detassis per ciò che hanno fatto in questi anni. Abbiamo parlato con Ferrari e adesso lui darà le indicazioni e l’impostazione”.

 

“La nomina di Paolo Ferrari ci permetterà di portare un direttore artistico di fama internazionale come Marco Müller. Le due figure insieme possono rappresentare quel punto di svolta che il Festival di Roma merita – ha dichiarato la presidente della Regione Lazio Renata Polverini – E’ stato in questi anni un buon Festival ma oggi ci sono i presupposti per migliorarlo. Sarà sempre l’Auditorium la sede principale, ma questo non era mai stato messo in discussione al di là del fatto di aprire il Festival a tutta la città. Le date sono confermate e di qui a breve avremo l’intera governance del Festival. Non mi aspettavo tutte queste spaccature su Müller”.

 

Il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti sottolinea che “per senso di responsabilità non usciamo dal Festival, pur non condividendo nulla né nelle scelte di merito né in quelle di metodo, ma rispetto alla proposta di Ferrari abbiamo espresso voto negativo. Nulla di personale rispetto al dottor Ferrari, ma ci sembra coerente esprimere un giudizio che continua a essere negativo sul progetto culturale di cui egli è portatore”.

Zingaretti ha poi ripercorso la vicenda del Festival “cominciata con la proposta di un direttore che divideva, si sono provocate le dimissioni del presidente e ci sono state anche delle performance di Müller quanto meno discutibili. Ora il Cda si riunirà e farà le sue scelte che noi valuteremo con molta attenzione”. Dunque confermato anche nel CdA il voto negativo della Provincia sulla candidatura dell’ex direttore della Mostra di Venezia? “Il nostro giudizio su Müller lo abbiamo espresso diverse volte e con molta chiarezza”, ha risposto il presidente della Provincia all’Ansa.

 

Nel frattempo il presidente della Fondazione Musica per Roma Aurelio Regina, soddisfatto per la nomina di Ferrari, ma “peccato per la mancanza di unanimità”, anticipa l’astensione di Carlo Fuortes nel prossimo CdA. “In mancanza di una condivisione unitaria sul direttore artistico, il nostro rappresentante propenderà per l’astensione. Questa è la nostra indicazione, anche perché non spetta all’Auditorium entrare nel merito del progetto tecnico: il nostro ruolo è ospitare gratuitamente il Festival”.

 

E in una nota l’Anica esprime il suo apprezzamento: “L’esperienza internazionale, la professionalità e l’equilibrio di Ferrari saranno preziose per ricomporre, intorno al Festival Internazionale di Roma, il clima di collaborazione e condivisione indispensabili al successo della manifestazione e al potenziamento armonico del sistema dei festival italiani”.

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