35° compleanno festeggiato in grande stile (anche con un’anteprima a inviti a Cinecittà) per uno dei marchi di maggior successo del cinema italiano: il cinepanettone. Ovvero, secondo il dizionario, “film comico di produzione italiana imperniato su una serie di equivoci e doppi sensi, generalmente a sfondo sessuale, destinato a un pubblico popolare e realizzato appositamente per la programmazione natalizia”.
Croce e delizia del critico cinematografico, che l’ha sempre snobbato e a cui, con triplo salto mortale, ora strizza l’occhio questo Super Vacanze di Natale, in uscita il 14 dicembre con Filmauro. Compilation in cui sono travasati gli sketch e le gag spesso mitici di 33 blockbuster nostrani, dal primo Vacanze di Natale del 1983 all’ultimo Natale a Londra – Dio salvi la regina dell’anno scorso: in mezzo un ritratto senza pietà dell’italiano medio. Tanti viaggi esotici, da Cortina all’India, dall’Egitto a Miami, tante parolacce, corpi esibiti e derisi (specie quelli maschili, quasi mai all’altezza), tette e culi, corna e defaillance, macellai arricchiti e rivalità Nord-Sud, riferimenti alla politica da Craxi a Berlusconi. 200 attori e tanti personaggi attorno a Boldi & De Sica, una hit parade di successi musicali e un incasso complessivo di 400 milioni di euro.
“Volevamo prenderci una pausa – spiega Aurelio De Laurentiis – e rivolgerci sia ai nostalgici che ai ragazzini che hanno conosciuto queste gag tramite YouTube”. Sul ponte di comando Paolo Ruffini, che i produttori definiscono, “un outsider non imprigionato nella saga”, ma abbastanza cinefilo da amarli incondizionatamente. “Non volevamo un film di clip ma un nuovo montaggio con una regia in cui chilometri di girato tornavano a nuova vita”, spiega Luigi De Laurentiis. Ed è stata di Ruffini l’idea di costellare gli 85 minuti di citazioni colte e spesso spiazzanti che “nobilitano” il pecoreccio tipico del genere. “Il mondo di questi film – spiega il quasi quarantenne attore e regista livornese – è un mondo più bello di quello reale dove la leggerezza prevale su tutto e la scorrettezza è lecita e meravigliosa. Oggi si avrebbe paura di usare certe battute, ad esempio sui ‘froci’, i miei colleghi temono persino i commenti su Facebook alle loro opere. Invece in questi 33 film c’è un mondo diverso, senza regole. E’ più volgare riprendere una rissa col telefonino o dire vaffanculo? Boldi nudo è un cartone animato vivente, non crea problemi neanche a un bambino”. E il pensiero corre magari al collega Fausto Brizzi e agli scandali sessuali recenti.
Ed è vero, nel mondo dei cinepanettoni tutto è permesso, tutto è perdonato. Operazione stracult e metacinematografica Super Vacanze di Natale arriva in sala insieme a un volume strenna di Mondadori che è quasi un album di fumetti. E non manca la benedizione di intellettuali come Mario Sesti, Dario Salvatori e Andrea Minuz, che hanno partecipato alla conferenza stampa spendendo parole lusinghiere. Sono stati invece i protagonisti veri a non gradire: Christian De Sica, Massimo Boldi e Neri Parenti hanno bocciato preventivamente il film chiedendone il sequestro ma le loro istanze sono state tutte respinte dai giudici. Christian, nelle interviste, ostenta scetticismo sul potenziale commerciale di un film fatto di sequenze che si possono vedere gratis in rete. E non potrebbe essere diversamente visto che lui intanto ha girato il suo contropanettone, Poveri ma ricchissimi, mentre l’ex sodale Boldi (diretto da Neri Parenti) ha il suo Natale da chef.
“Gli esercenti ormai fanno lo spezzatino di Natale con tante uscite ogni settimana – replica Aurelio – l’anno scorso i film italiani erano quattro, quest’anno sono tre. Potevo uscire con il nuovo Verdone Benedetta follia, ma mi sono spostato all’11 gennaio, fuori dalla mischia. Un tempo tra il 15 dicembre e il 30 gennaio uscivano quasi solo film italiani e c’era spazio per le sorprese, come fu per Il ciclone, che smontarono a giugno, oggi non c’è continuità”. Poi racconta la nascita del franchise che a lungo è riuscito nell’impresa di portare al cinema chi ci andava una sola volta l’anno. “Vedendo Sapore di mare mi venne in mente di riprendere il modello di un altro film che avevo distribuito nel 1959, Vacanze d’inverno di Camillo Mastrocinque. Perché non torniamo a Cortina per fare una pellicola musicalmente spericolata? ho detto ai Vanzina”.
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