Favino fa il bis alla Mostra col CineCocktail

L'attore, protagonista e produttore di Senza nessuna pietà, opera prima di Michele Alhaique, è stato ospite di un affollato CineCocktail presso lo spazio di Istituto Luce Cinecittà


VENEZIA – Pierfrancesco Favino di nuovo protagonista alla Mostra. L’attore, protagonista e produttore di Senza nessuna pietà, opera prima di Michele Alhaique, è stato ospite di un affollato CineCocktail presso lo spazio di Istituto Luce Cinecittà. Sollecitato dalle domande della conduttrice Claudia Catalli e del pubblico presente, ha detto la sua sulle polemiche per la questione doppiaggio in Italia: “Gabriele Muccino è un caro amico, come lui penso che sarebbe bello educare i nostri figli a vedere i film in lingua originale, ma mi chiedo anche: e noi tutti che siamo stati abituati così da anni? Mia madre ottantenne? Io vivo qui in Italia, e la mia esigenza, oggi, è capire come riportare la gente al cinema, non allontanarla”.

Ricordando il suo primo ruolo importante (“Il Libanese mi ha dato la chance di poter scegliere un ruolo, ma quando ho saputo della serie tv e di Francesco Montanari ero sollevato: finalmente avremmo diviso il peso di un personaggio amato dal pubblico, da cui non è stato facile liberarsi”), ha ribadito che tra i suoi progetti futuri, anticipati da Cinecittà News, c’è il ruolo del padre di Marco Polo nella serie tv Netflix (protagonista Lorenzo Richelmy). Prosegue dunque la sua carriera internazionale, dopo i successi di Rush di Ron Howard e, ancor prima, tra i tanti, Una notte al museo e Angeli e demoni.

Chiude l’incontro imitando Mastroianni non senza commozione e ricordando i sacrifici fatti in vent’anni di carriera, la voglia di “mangiare la polvere” che aveva da ragazzo e che sente ancora, la fatica per produrre Senza nessuna pietà puntando su un’opera prima, non solo “credendo al talento di un regista”, ma sentendo “La voglia di contribuire a creare un nuovo cinema italiano: Mastandrea, Scamarcio, Timi sono altri colleghi che come me stanno decidendo di impegnarsi nella produzione di progetti in cui credono davvero. Stare da una parte a osservare non cambia le cose, lamentarsi della crisi o crogiolarsi nelle polemiche neanche. Aumenta solo la stasi”.

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01 Settembre 2014

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