F9, l’ultima puntata della saga Fast & Furious della Universal, è il presunto “blockbuster planetario” diretto al Festival di Cannes, secondo quanto annuncia ‘Variety’. Interpretato da Vin Diesel, John Cena e Michelle Rodriguez, il film è già record d’incassi, oltre 250 milioni di dollari in tutto il mondo, inclusi $ 203 milioni in Cina (al 6 giugno).
Il film sarà in anteprima francese come parte di una proiezione pubblica sulla spiaggia durante il Festival di Cannes. Il cast, tuttavia, non dovrebbe partecipare. Da quando il delegato generale di Cannes Thierry Fremaux ha dichiarato a ‘Variety’ che un “blockbuster planetario” sarebbe stato presentato in anteprima durante l’edizione del 2021, sono circolate tante voci.
Molti si aspettavano che Fremaux svelasse il titolo durante la conferenza stampa del 3 giugno durante la quale ha annunciato la Selezione Ufficiale. Ha comunque detto ai giornalisti che il film non era No Time to Die, né Dune (che sarà presentato alla Mostra del cinema di Venezia.) o Westside Story, che uscirà in autunno. F9, nel frattempo, uscirà il 25 giugno negli Stati Uniti.
Consacrati al festival i talenti cresciuti nell’incubatore torinese e premiati 3 film sviluppati dal TFL, laboratorio internazionale del Museo Nazionale del Cinema che dal 2008 ha raccolto 11 milioni di euro di fondi internazionali
E' diventata subito virale la reazione di Nanni Moretti alla mancata vittoria a Cannes per il suo Tre piani. Il regista ha postato su Instagram una sua foto in cui appare 'invecchiato di colpo' con una didascalia scherzosa: "Invecchiare di colpo. Succede. Soprattutto se un tuo film partecipa a un festival. E non vince. E invece vince un altro film, in cui la protagonista rimane incinta di una Cadillac. Invecchi di colpo. Sicuro".
Premiato a Cannes con il Docs-in-Progress Award tra 32 opere internazionali, Cent'anni di Maja Doroteja Prelog, coproduzione che coinvolge anche il cagliaritano Massimo Casula con la sua società di produzione Zena Film
Il giapponese Drive my car di Ryûsuke Hamaguchi ha ottenuto sia il Premio della critica internazionale che quello della giuria ecumenica