FANGO

VIDEO: Marco Muller: Fango

Ha aperto la sezione “Controcorrente” Fango di Dervis Zaim: prima opera turco-cipriota della storia. Coprodotto dalla Downtown di Marco Müller insieme a Fabrica, Rai Cinema, partner svizzeri e col contributo di Eurimages, ma soprattutto con apporto di fondi greci, uscirà a settembre, distribuito dal Luce. Presto avrà distribuzione anche in Turchia e, si spera, in Grecia. Un segno dei tempi maturi per una pacificazione politica ma anche culturale e delle coscienze, come auspica Zaim, nato nel ‘64 in una cittadina sulla costa meridionale dell’isola contesa. Già autore di due lungometraggi (Capriole in una bara ed Elefanti ed erba), il cineasta ha incontrato Müller in giuria al festival di Instanbul e qualche mese dopo gli ha inviato un primo abbozzo di storia.
Una storia surreale e altamente simbolica in cui vediamo un gruppo di amici impantanati nelle conseguenze di un atto di violenza consumato molti anni prima, nel 74, quando, per vendetta, uccisero i loro vicini di casa greci. “Ho voluto mettere in risalto il lungo isolamento dal mondo esterno a cui sono stati soggetti i turco-ciprioti”, dice il regista. E aggiunge: “Il film ci mette in guardia rispetto alla falsa illusione che comunicare sia facile.
Nel presente, la “guerra silenziosa” di Cipro, come la chiama Zaim, potrebbe diventare un ricordo: nell’aprile di quest’anno l’Unione Europea ha infatti ufficializzato l’ingresso nella comunità della parte greca di Cipro e una settimana dopo la parte turca ha aperto a Nicosia il confine consentendo il transito alla popolazione civile dai due lati.
Ed è proprio su quel confine, pattugliato giorno e notte dall’esercito, che Zaim immagina una sorgente di fango curativo dai poteri antichi e quasi miracolosi. Ma non è l’unico simbolo di una storia che si muove tra la fiaba e la gangster story e che termina con una maternità in vitro, perché “una vera rigenerazione può venire da un modo femminile di guardare alle cose e perché sono gli uomini a scrivere la storia e fare le guerre”.