”Ma questo è un Oscar alla nostra ‘bruttezza”’, così ‘Famiglia Cristiana‘ commenta sul sito il premio vinto da La grande bellezza. ”L’Italia, insomma, è tornata a vincere l’Oscar – fa notare il settimanale dei Paolini – per il miglior film straniero con un film di autodenuncia della sua decadenza, della fatiscenza etica in cui è precipitata. Se la gioia per la vittoria è legittima, stupiscono il silenzio attorno a una tale evidenza e l’assenza di dibattito rispetto al cuore più profondo dell’opera”.
Sulla stessa linea d’onda il Sir, l’agenzia stampa dei vescovi. ”Torna l’Oscar in Italia ma premia la nostra decadenza”, commenta rilevando che è accaduto anche nel passato. ”All’Academy – scrive il Sir – piace rendere omaggio a opere che tratteggiano l’immagine di un’Italia e di un italiano sempre disastrati, per motivi reali e materiali o per motivi psicologici e morali. La grande bellezza di Sorrentino ritrae una Roma opulenta, annoiata, spesso volgare e priva di ogni moralità. È stato così anche in passato con De Sica, Fellini, Tornatore, Salvatores e lo stesso Benigni”, ricorda l’agenzia che fa riferimento alla Cei.
Vito Giuseppe Zito: "i racconti degli anziani del paese per ricostruire luoghi e usanze. E quei bimbi “appesi a un filo” nel prezioso video dell’Archivio Luce". L’intervista
"Concentriamoci a fare un gran tifo per lo splendido Vermiglio di Maura Delpero!" ha aggiunto la regista e attrice
La Presidente di APA - Associazione Produttori Audiovisivi celebra l'eleggibilità per gli Oscar 2025 di C’è ancora domani, titolo entrato tra i 323 papabili per alcune categorie
Il film campione d’incassi è stato inserito dalla Academy nella lista dei 323 film 'eleggibili' per la 97ma edizione degli Oscar