Una serie ad alto budget tratta da una saga videoludica di grande successo, un’America post-apocalittica ricca di minacce e violenza, citazioni ai generi western e horror. No, non si tratta di The Last of Us, ma di un prodotto che mira a replicarne il successo: Fallout, la serie in arrivo dall’11 aprile su Prime Video. Ispirata all’omonima saga di videogiochi che – da 25 anni a questa parte – ha reinventato il genere del GdR con una decina di titoli tra serie principale e spin-off, Fallout può contare su un universo narrativo di stampo sci-fi ampio e complesso da cui attingere. Le potenzialità sono infinite, così come i rischi.
A differenza dell’acclamata serie HBO, che adattava un gioco dal forte impianto narrativo, infatti, la serie Amazon Original non si inspira a una storyline e a dei personaggi specifici, facendo più o meno quello che ha sempre fatto la saga videoludica: utilizzare la stessa ambientazione ma con storie ogni volta nuove. Le avventure degli eroi di Fallout si svolgono, generalmente, centinaia di anni dopo una guerra nucleare che, negli anni Cinquanta, ha distrutto la vita sulla terra così come la conosciamo. Pochi fortunati (e ricchi) vivono una vita dignitosa e sicura in dei rifugi sotterranei chiamati Vault in attesa che il mondo in superfice torni abitabile, mentre il resto dell’umanità sopravvissuta abita le inospitali terre selvagge, tra mostri radioattivi, predoni e minacce di ogni tipo. La caratteristica che rende subito riconoscibile Fallout è uno stile di fantascienza ispirata agli anni ’50, periodo in cui è avvenuto il disastro nucleare. Troviamo tubi catodici, schermi retroilluminati, manopole in acciaio, pistoni: tutto, insomma, è analogico, anche le più improbabili invenzioni tecnologiche, dai robot alle macchine volanti.
In questo contesto affascinante e dal carattere forte, si svolge l’avventura dei protagonisti della serie: Lucy (Ella Purnell), un’abitante del Vault 33, ottimista, pacifica e con uno spirito tutto americano; Maximus (Aaron Moten), un giovane soldato della fazione militaristica chiamata Confraternita d’Acciaio; e il Ghoul (Walton Goggins), spietato cacciatore di taglie che sopravvive da secoli nonostante un corpo devastato dalle radiazioni. Le loro vicende, apparentemente separate, si intrecceranno presto, quando tutti e tre si metteranno alla ricerca di un misterioso e potente artefatto creato da uno scienziato geniale. Lungo i suoi otto episodi, la serie riserva continui colpi di scena, situazioni sempre nuove che pescano proficuamente dall’infinito bacino di riferimenti della saga originale, svelando pian piano un mondo ricco di dettagli e segreti nascosti.
Ciò che colpisce subito della serie è l’essere riuscita a portare efficacemente sul piccolo schermo il peculiare tono del videogioco. Il mondo di Fallout, infatti, è sempre stato caratterizzato da un’ironia fortemente riconoscibile, in cui la fantascienza scivola spesso nel fantasy, senza nessuna pretesa di credibilità. Un connubio di generi (western, horror, sci-fi, fantasy) che si alternano continuamente, tra momenti drammatici, violenti o del tutto farseschi. Fallout è una serie alimentata dal contrasto, quello reso evidente dalla vita patinata dei Vault – in cui si vive stretti in appariscenti tutine blu-dorate seguendo ferrei principi morali – e dalle polverose e sudicie terre selvagge, dove vige la legge del più forte. Le musiche anni ’50 e le immagini confortevoli tipiche della pubblicità di quell’epoca contrastano, ad esempio, con le numerose scene d’azione, in cui cavalieri volanti in armatura uccidono mostri radioattivi giganti, in un tripudio di sangue e viscere.
La guida esperta di Jonathan Nolan – il talentuoso fratello del neo-premio Oscar Christopher a cui si devono alcune delle sue più acclamate sceneggiature e già al timone di una serie sci-fi di successo, Westworld – ci porta alla scoperta (o alla riscoperta) di un mondo a dir poco stupefacente, in cui l’unica condizione da rispettare è quella di lasciarsi andare alla corrente, senza farsi troppe domande. Un baraccone giocoso pieno di stimoli, perfetto per il contesto videoludico, ma che metterà alla prova i neofiti. Con i suoi colori sgargianti, le tante idee di messa in scena e le continue scene sopra le righe, Fallout assicura molte ore divertimento agli spettatori e, probabilmente, lo farà anche per tanti anni. Forte del favore del pubblico, infatti, Amazon sta già preparando una seconda stagione.
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