Faenza racconta la vita del Premio Nobel Mario Capecchi

Finanziato da IDM Film Fund & Commission dell'Alto Adige Resilient che narra la vita del Premio Nobel italiano per la medicina. Nel cast Matt Dillon e Alessandro Preziosi


In fase di produzione viene finanziato da IDM Film Fund & Commission dell’Alto Adige al 2° call del 201 Resilient (titolo provvisorio), il nuovo film di Roberto Faenza che racconta la vita straordinaria del Premio Nobel per la medicina Mario Capecchi che, abbandonato da tutti riesce a sopravvivere trascorrendo la sua infanzia per strada, prima di ricongiungersi con sua madre, ancora viva dopo la prigionia nel campo di Dachau. Nel cast dovrebbero essere coinvolti Matt Dillon e Alessandro Preziosi. Jean Vigo e Rai Cinema sono i partner italiani di una co-produzione che vede coinvolta anche la Svezia. Le riprese verranno ambientate probabilmente tra Sarentino, Egna, Merano, Fortezza, il Castello Englar ad Appiano e quello Sallegg di Caldaro, il Lago di Monticolo e varie altre location sul territorio.

Ricevono il sostegno alla produzione: la serie tv tedesca Wild Republic (titolo provvisorio) di Markus Goller e Lennart Ruff, e la co-produzione lettone/polacca del western ambientato alla fine del XIX secolo, Where the road leads (titolo provvisorio) di Matiss Kaza; il documentario The red house (titolo provvisorio) di Francesco Catarinolo, sostenuto lo scorso anno in fase di sviluppo. Il progetto, una co-produzione Italia (Tekla/Torino) – Germania (VIDICOM Media/Amburgo), è incentrato sulla vita dell’alpinista altoatesino Robert Peroni che nel 1985, durante un’esplorazione in Groenlandia, è entrato in contatto con la popolazione indigena degli Inuit.

I progetti invece sostenuti da IDM in fase di pre-produzione sono 3 documentari italiani. After dive (titolo provvisorio) sarà diretto da Patrizia Emma Scialpi che lo ha scritto insieme a Leonardo Guerra Seràgnoli, incentrando il trattamento sulla preparazione atletica di Tania Cagnotto e Francesca Dallapè, in vista del loro ritorno al trampolino, dopo il ritiro ufficiale nel 2016. Il documentario, prodotto dalla Nightswim di Roma, racconta le motivazioni che spingono le due campionesse olimpiche locali a questa prova, tenendo conto della maternità che vede entrambe protagoniste, il loro lavoro e le loro vite tra passato e presente.

Gli altri 2 documentari sostenuti in pre-produzione sono stati entrambi presentati da case di produzione bolzanine. La Fain Media sta lavorando a Hohe Mauern – Geschichten aus dem Frauenkloster Säben (titolo provvisorio), scritto e diretto da Evi Oberkofler e Edith Eisenstecken. Le due filmmaker locali hanno deciso di porre una lente sul monastero di Sabiona, sopra la cittadina di Chiusa, e raccontare la quotidianità delle quattro suore che lo abitano e mantengono viva la lunga storia di questo luogo, da sempre attrazione per milioni di viaggiatori.

La Helios Sustainable Films produce invece Souvenirs of war (titolo provvisorio), scritto da Georg Zeller, che ne curerà anche la regia. Una riflessione sui viaggi turistici in Bosnia, 25 anni dopo il conflitto più sanguinoso in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale,la diversità di approccio da parte dei tour operator nell’affrontare il terrificante passato di quei luoghi, ma anche i loro obiettivi comuni: insegnare fatti storici e promuovere la pace e la riconciliazione.

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