Esce il 1 aprile, con due giorni di anticipo rispetto alla distribuzione Usa, l’atteso settimo capitolo della ormai quindicenne saga di Fast & Furious, diretto da James Wan (Saw, Insidious) e interpretato da Vin Diesel e, per l’ultima volta, dal compianto Paul Walker, storico co-protagonista deceduto in un incidente automobilistico – paradossalmente banale e non legato all’alta velocità – nel novembre del 2014.
Inizialmente specializzatosi nell’horror, Wan si rivela un eccezionale regista action regalando al pubblico momenti ad alto tasso di adrenalina e spingendo l’acceleratore a tavoletta sulle sequenze di inseguimenti e combattimenti, che abbandonano definitivamente ogni pretesa di verosimiglianza per gettarsi in un turbine dinamico (e divertente) che fin troppo spesso manca agli sbiaditi cine-comic ispirati ai fumetti di super-eroi. Tra voli pindarici e battute tranchant (“Pensavi fosse una rissa di strada? Avevi ragione!”), città mezze distrutte e zuffe tra energumeni e gigantesse, la saga non perde un colpo nonostante in questo caso si sia dovuta affrontare l’imprevista e dolorosa scomparsa di uno dei protagonisti principali, risolta grazie a un abile lavoro di montaggio, al coinvolgimento dei due fratelli di Walker (Cody e Caleb) che si sono prestati a fare da controfigure, e all’abilità con il digitale della WETA di Peter Jackson, che ha ricostruito il corpo e il volto dell’attore ove necessario.
Come hanno fatto? L’esperto Robin Shenfield, che ha vinto un Oscar per gli effetti speciali de Il Gladiatore ha spiegato quanto sia stato importante usare determinate tecniche per sostituire Oliver Reed, stroncato da infarto durante le riprese. Del girato avanzato era stato utilizzato per ricreare una maschera digitale da sovrapporre al viso della controfigura. «Il fatto è che doveva anche parlare e così gli abbiamo modificato i movimenti labiali», ha detto. I produttori della HBO per I Soprano hanno dovuto affrontare lo stesso problema quando morì Nancy Marchand, che recitava la parte di Tony Soprano. «Fondamentalmente è un compositing di 2D» ricorda Rick Wagonheim, che si occupò di quegli effetti visivi. Oggi, dunque, è possibile ricreare completamente da zero un attore a partire da materiali compositi. L’agenzia The Mill, per esempio, è riuscita a ricreare un Bruce Lee in Computer Graphic per la pubblicità di un wjisky. «Abbiamo creato la sua faccia completamente in digitale e poi l’abbiamo mossa usando sequenze dell’attore come riferimento – ha detto Shenfield – Gli occhi richiedono un sacco di lavoro. Tenere continuamente in movimento la muscolatura e gli occhi è la chiave per rendere il tutto reale». Un’operazione simile era stata anche eseguita per ricreare Audrey Hepburn per lo spot di un cioccolato.
Per alcuni film si fanno perfino delle scansioni in 3D degli attori quando la produzione è agli inizi, così possono essere ricreati dei cloni CG per le scene con degli stunt complicati. È risaputo che è stato fatto per Furious 7, ma è stato fatto anche per Captain America: Il soldato d’inverno. Come spiega il supervisore agli effetti visivi Scott Squires: «Basta fare una scansione dell’attore all’inizio delle riprese. Ho sentito di alcuni studios che fanno le scansioni semplicemente per il loro archivio». Il che vuol dire che tra qualche anno gli studios avranno a disposizione un’intera libreria di attori virtuali potenzialmente utilizzabili al di là del loro essere o meno in vita.
Il regista Wan si è invece rifiutato di rivelare altri dettagli: “Non mi va di dire esattamente cosa abbiamo ricostruito e cosa no, non voglio che la gente vada in sala con la fissazione di capire dove è il vero Paul e dove una ricostruzione. Abbiamo lavorato così bene che non avranno bisogno di farlo . Voglio solo che guardino il film divertendosi ed emozionandosi. Magari lo dirò tra qualche anno, ma non c’è bisogno di dirlo: volevo che ci fosse il più possibile il vero Paul, e se questo significava prendere in prestito qualche ripresa dai film precedenti, ho scelto quella via”. Noi non possiamo che confermare l’eccellente lavoro svolto (si nota veramente poco e a occhi veramente esperti), e inoltre la via scelta per l’addio al personaggio è interessante ed elegante anche dal punto di vista narrativo.
Tornano nel cast – per l’ultima volta al completo – accanto a Diesel, Dwayne ‘The Rock’ Johnson, Tyrese Gibson, Michelle Rodriguez a cui si affiancano Kurt Russell e Jason Statham nei convincenti panni del villain.
Freud – L’ultima analisi esce nelle sale italiane il 28 novembre 2024, distribuito da Adler Entertainment. Nella parte del padre della psicanalisi l’attore britannico e in quella del teologo, docente e romanziere C.S Lewis c’è Matthew Goode
Grande successo per il film horror di Coralie Fargeat. Un fenomeno che coinvolge Millennials e Gen Z con oltre un miliardo e 800 milioni di visualizzazioni per i contenuti associati al film su TikTok
La coda del diavolo di Domenico De Feudis dal 25 novembre su Sky Cinema, con Cristiana Dell’Anna protagonista femminile. Per l’attore torinese: “fidarsi della versione inedita di un attore protagonista è un atto di coraggio dei produttori, Matteo Rovere e Andrea Paris”
Ridley Scott, 20 anni dopo la morte di Massimo Decimo Meridio, cerca il sogno di Roma nel figlio, Lucio, gladiatore e filantropo. Seduttivo il ruolo meschino e politico di Denzel Washington, con la voce di Francesco Pannofino. Nel cast, anche Padro Pascal e Connie Nielsen. L’uscita al cinema dal 14 novembre