“Sono onorato di essere stato scelto per questo compito, non semplice ma pieno di emozioni, di possibilità, di idee. Nella concezione generale del Padiglione Italia di Expo Dubai 2020, pensata da Davide Rampello (direttore artistico), il mio compito sarà di filmare sia il lavoro delle persone, loro stesse, il loro ‘saper fare’, e anche di raccontare, con il paesaggio, i monumenti, le opere d’arte, l’esistente bellezza italiana. L’Italia è un Paese che si compone Regione per Regione: i paesaggi e gli odori del Piemonte sono molto diversi dai vicinissimi dell’Emilia o della Toscana. L’Italia è un ponte nel Mediterraneo, nutrita di cultura mediorientale, e il compito che abbiamo è anche riconoscere questa cosa e mostrarla. Lavorerò su due impostazioni: un grande schermo di 100 metri quadrati, tecnologicamente molto avanzato, per mostrare il ‘saper fare’ delle persone; nella seconda sala ci sarà un ottagono di schermi, su cui mostrare immagini realizzate con droni e una macchina da presa capace di riprendere a 360° i paesaggi, affinché lo spettatore si senta davvero immerso. I ponti sono belli e i muri sono brutti e noi stiamo costruendo un ponte. Un nuovo Umanesimo è necessario per il nostro Pianeta”, dichiara Gabriele Salvatores.
Il commissario per la partecipazione italiana a Expo Dubai 2020, Paolo Glisenti, e il direttore artistico del Padiglione Italia, Davide Rampello – dalla sede dell’Associazione della Stampa Estera a Roma -, hanno annunciato stamattina, 9 marzo 2021, il nome dell’autore cinematografico scelto per narrare i territori del Paese al grande evento globale, secondo una Giuria presieduta da Sandro Veronesi.
Uno spazio il cui nome già evoca bellezza, “Belvedere”: all’interno dello stesso, e nel più ampio percorso dedicato del Padiglione, cui tema e titolo è “La Bellezza unisce le Persone”, dal 1 ottobre prossimo e per l’intera durata del semestre di Expo Dubai 2020, fino al 31 marzo 2022, sarà possibile la visione ai visitatori – in 2 spazi audiovisivi distinti – delle opere curate da Gabriele Salvatores, che sta per intraprendere un viaggio che camminerà nelle bellezze incantevoli dei territori delle Regioni che hanno aderito al progetto di partecipazione italiana all’Esposizione Universale. Le Regioni che hanno finora aderito sono Valle D’Aosta, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Calabria, Basilicata, Puglia, Sicilia, Veneto, e si attendono altre adesioni formali da Piemonte, Abruzzo, Campania, Friuli.
“Non si tratta di raccontare una storia, ma di raccontare qualcosa che esiste già: l’idea di base, che attende di recepire poi i suggerimenti delle Regioni, sarebbe quella di dividere le due narrazioni, dedicando al ‘saper fare’ delle persone delle riprese molto dettagliate, usando forse il bianco e nero, più magico, perché vorrei lavorare molto vicino alle mani, alle facce, agli occhi, alla fatica, ai sorrisi: mi sono molto ispirato al libro La mano dell’uomo del fotografo Sebastião Salgado, per non fare uno spot pubblicitario, ma per far emergere la poesia; diverso il discorso nella sala circolare dei paesaggi, perché usando una tecnologia che permette di riprendere a 360° lo sguardo si allarga, per cui riprenderemo qualcosa di esistente ma con un proprio sguardo, non a caso parteciperanno tutti i miei collaboratori usuali di Indiana Production: la bellezza che unisce le persone sarà la nostra guida. Come dice Wenders ogni macchina da presa ha due obiettivi: quello esterno e quello interno a chi riprende, e attraverso questo secondo sguardo io spero di raccontare l’amore e la bellezza che circolano nel nostro Paese. Pasolini diceva che il bene principale dell’Italia è il ‘saper fare’, parlando dei contadini, un sapere che non ha nulla a che invidiare a quello di uno scienziato, e mi piacerebbe riuscire a mettere insieme queste due cose”, continua il regista premio Oscar.
“L’Expo di Dubai è stato dedicato al tema della connessione delle menti che genera futuro e la bellezza che unisce le persone, che per l’Italia nasce dalla fusione, dall’armonia, dei territori, delle contaminazioni, dal saper fare, una bellezza identitaria che vogliamo portare a Dubai, primo Paese arabo ad ospitare un Expo. Le Regioni saranno le protagoniste, come realtà e ingegno territoriale. La bellezza che racconteremo è fattuale, con le proprie persone, le proprie fondazioni culturali, i propri rappresentanti scientifici, le proprie produzioni artigianali, per creare contenuto: una modalità diversa di presentarsi al mondo. Era stato stimato – prima della pandemia – un pubblico in presenza di 25mln di persone: il nostro Padiglione, in questi mesi, ha fortemente puntato sulla digitalizzazione e sarà possibile partecipare (anche) in maniera profondamente interattiva attraverso una piattaforma dedicata, in costruzione. L’Expo sarà strutturato in settimane tematiche, e alcune Regioni hanno aderito con mostre specifiche su competenze e eccellenze dei propri territori. Gabriele Salvatores ci guiderà, con sapienza, maestria, capacità artistica”, dichiara Paolo Glisenti.
“Il lavoro che ci aspetta è già iniziato, in tutti questi mesi abbiamo lavorato con le Regioni per creare i presupposti per poter narrare i loro territori e i loro ‘saper fare’. Saranno le Regioni stesse a proporre e sarà Salvatores a scegliere le cose più appropriate e deciderà come narrarle: il “Belvedere” è una struttura circolare, esternamente realizzata con muro a secco e sasso, omaggio di saper fare agrario, di paesaggio, al cui interno ci sarà una sorta di studio rinascimentale, realizzato in varie essenze di legno, con schermi che faranno sentire l’uomo al centro, per 3minuti di loop continuo per ciascuna Regione, in ogni giornata, per tutti i sei mesi dell’Esposizione. Una grande opportunità che s’inserisce nel racconto complessivo del Padiglione Italiano”, spiega Davide Rampello.
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