Gianni Massaro ha dato le dimissioni dalla presidenza di Eurimages, il Fondo istituzionale del Consiglio d’Europa per il sostegno alla coproduzione e alla diffusione di opere cinematografiche e audiovisive.
Il Fondo, nato nell’ottobre 1988 e attualmente composto di 27 Stati, ha finanziato 883 coproduzioni europee per un ammontare di 245 milioni 615mila euro, con una media annua di 63 pellicole. 192 i film di coproduzione con partecipazione italiana finanziati, di cui 63 con quote maggioritarie.
Al suo secondo mandato, in scadenza nel 2003, Massaro ha lasciato la presidenza in polemica con la decisione del Segretario generale del Consiglio d’Europa, l’austriaco Walter Schwimmer, di rinnovare a Renate Roginas il mandato di Segretaria esecutiva di Eurimages. Il Consiglio direttivo di Eurimages ha infatti approvato all’unanimità una risoluzione in cui ritiene “inaccettabile tale nomina avvenuta senza alcuna consultazione formale e preventiva del Comitato direttivo”.
“Le mie dimissioni sono irrevocabili” ha precisato Massaro, dandone notizia oggi in un incontro a Roma con la stampa. Ed è polemico, oltre che con lo strapotere del Consiglio d’Europa e del suo Segretario Schwimmer, anche con il ruolo svolto dal Segretariato esecutivo di Eurimages. Cioè di quel primo livello che procede all’esame delle sceneggiature pervenute (di norma tra le 150/200), per poi sottoporre quelle selezionate al vaglio finale del Comitato direttivo (composto da un membro per ogni Stato aderente). Il fatto è che questo Segretariato, composto da funzionari, finisce per avere voce autorevole, al di là del suo compito “burocratico”, nel valutare i progetti sottoposti sul piano economico e dei contenuti.
Dunque c’è un conflitto di competenze che, secondo Massaro, può risolversi solo con il rafforzamento del meccanismo di consultazione delle decisioni del Segretariato.
Massaro sottolinea inoltre i problemi a cui andrà incontro Eurimages nel momento in cui chiederanno di farne parte quei 10 paesi che s’aggiungeranno nel 2004 all’Unione europea, paesi talvolta poco rappresentativi per la produzione cinematografica, come, per esempio, Estonia, Croazia, Malta. Il rischio è che sul tavolo vi sia un numero spropositato di progetti a fronte di contribuzioni insufficienti. Del resto il Fondo di Eurimages, circa 19 milioni di euro, è volontario; la Spagna è il maggior contribuente, e l’Italia vi partecipa con 3 milioni e 430mila euro.
La prossima riunione del Consiglio direttivo, prevista a dicembre a Parigi, sceglierà il nuovo presidente di Eurimages. In corsa per l’incarico c’è Jacques Toubon, ex ministro francese della Cultura durante l’ultimo governo Chirac. In quella occasione saranno nominati anche i 2 vicepresidenti, e 3 sono i paesi in corsa: l’Italia con Mario Liggeri, funzionario del ministero per i Beni e le Attività culturali, e poi Spagna e Germania.
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