Esce in Francia, il 31 ottobre per Sonatine, la sceneggiatura inedita de Il viaggio di Mastorna, il progetto mai completato di Federico Fellini.
A metà degli Anni Sessanta, all’apice della maturità creativa, Fellini sente il bisogno di allargare i suoi orizzonti. Ha raccontato da par suo la provincia romagnola, Roma, il mondo del cinema (I vitelloni, La dolce vita, Otto e mezzo): ora, superando se stesso, decide di… partire per l’Aldilà, nientemeno. Mentre scrive Il viaggio di G. Mastorna (il soggetto è suo) si rende conto che quest’allucinante storia di un altro mondo, il soggetto più spericolato della sua carriera, potrebbe non vedere la luce?
Il Mastorna precede di tre anni 2001 Odissea nello spazio; a differenza però di Kubrick, più che lo spazio cosmico a Fellini il visionario interessa esplorare lo “spazio interiore”, il destino umano dell’uomo dopo la morte; nessun regista aveva mai osato affrontare questo tema al cinema.
La visione felliniana dell’Aldilà non è quella “trascendentale” della Divina Commedia : quello esplorato dal protagonista di questa inquietante Odissea moderna è un Aldilà realistico, “immanente”, visto con l’occhio di un laico. Il viaggio di G. Mastorna è una “Commedia” drammatica (di fine millennio, si direbbe oggi) che si rivela prodigiosamente “Umana”. Partendo dal presupposto che l’Aldilà rischia di rivelarsi un “bordello” come l’Aldiquà, a 45 anni Federico prova a immaginare cosa potrebbe accadere a un essere umano che – dopo un grave incidente – si trova catapultato in una sorta di Limbo opaco, desolato, popolato di fantasmi.
Il soggetto, geniale quanto sfortunato, rimarrà allo stadio di sceneggiatura; il film non si farà, ma esiste un copione, il racconto del film. Scarsamente conosciuto in Italia, era rimasto inedito in Francia. Su proposta di Aldo Tassone, il un battagliero editore parigino l’ha pubblicato. Scritte in un linguaggio raffinato, squisitamente visivo – Fellini si conferma scrittore di razza – le 120 pagine del Mastorna si divorano d’un fiato come un geniale thriller metafisico, tra Il Fu Mattia Pascal (Pirandello) e Il processo (Kafka); il lettore ha davvero l’impressione di “vedere un film”. Questo Viaggio da incubo ci lascia dentro alla fine un profondo senso di liberazione (dalla “grande paura”), un’irresistibile voglia di vivere. “È vita anche la morte” ipotizza Fellini; come dire «E poscia uscimmo a riveder le stelle…».
Ruocco è scrittore, giornalista, attore, documentarista, organizzatore di eventi. Dal 2012 fa parte dello staff organizzativo del Fantafestival e dal 2020 è parte del comitato editoriale di Heroes International Film Festival
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L'autore Gianfranco Tomei insegna Psicologia Generale, Sociale e della Comunicazione presso la Sapienza di Roma. E' esperto di linguaggi audiovisivi e multimedialità e autore di romanzi, cortometraggi e documentari
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