L’impetuosa evoluzione della tecnologia ha reso necessario, anche nel settore dell’audiovisivo, un aggiornamento delle regole. A farsene carico è stata la direttiva Ue del 2019 sul diritto d’autore e una delibera dell’Agcom, che ha completato il nuovo quadro regolamentare.
Questo ultimo tassello è stato il tema del convegno su “L’equa remunerazione di autori e AIE e la rappresentatività delle collecting alla luce del nuovo regolamento Agcom”, organizzato il 27 giugno alla Camera dei deputati. A parlarne sono stati, tra gli altri, il presidente di Agcom Giacomo Lasorella, Luigi Condorelli di The Walt Disney Company Italia, Carolina Ca’ Zorzi di Fandango, Stefania Ercolani di Alai Italia, il direttore della Siae Matteo Fedeli, il presidente del Nuovo Imaie Andrea Miccichè.
In apertura, Giacomo Lasorella ha illustrato i punti fondamentali dell’ordinanza approvata dall’autorità. “L’obiettivo – ha spiegato Lasorella – è stato predisporre un insieme di regole per fornire al mercato una serie di elementi di certezza”. I cardini delle nuove regole sul diritto d’autore sono l’obbligo di una rendicontazione semestrale da parte degli operatori, dei meccanismi per adeguare le remunerazioni in caso di sproporzione rispetto ai proventi generati, un aggiornamento della negoziazione sulle licenze Vdo, l’indicazione di criteri per la misurazione della rappresentatività delle collecting e, infine, l’attribuzione all’Agcom di un ruolo di intermediazione rispetto ai contratti sulle licenze in materia di audiovisivo e insieme di risoluzione delle controversie.
Se, da un lato i vari interventi hanno sottolineato i vantaggi apportati dalle nuove regole in termini di trasparenza e libertà del mercato, dall’altro è tornato spesso il rilievo circa una scarsa organicità del nuovo quadro di regole. La soluzione indicata da più di un relatore per ovviare alle criticità ancora sul tavolo è stata la creazione di una banca unica dei dati. “E’ il miglior strumento – ha suggerito il presidente del Nuovo Imaie Andrea Micchiché – non solo per affrontare il problema principale, ovvero un potenziale conflitto tra banche dati, ma anche per far entrare nel mercato soggetti, considerato che la costituzione di una banca dati è il maggior ostacolo a un loro ingresso”.
Interverranno il regista e scrittore Pupi Avati; monsignor Dario Edoardo Viganò, sacerdote ambrosiano, vicecancelliere della Pontificia accademia delle scienze e delle scienze sociali e presidente della Fondazione Mac; Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà e Gianluca della Maggiore, professore presso l’Università telematica internazionale Uninettuno e direttore del Cast
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