Enzo D’Alò attacca Medusa

In un articolo a tutta pagina su “La Repubblica” Enzo D’Alò attacca Medusa, il gigante della distribuzione italiana, che, dopo il fallimento, ha rilevato la sua casa di produzione Lanterna Magica. “Ancora oggi sfruttano l’equivoco del mio nome, come se io fossi sempre il loro autore. Quando ho fatto uscire Momo, prodotto da Cecchi Gori, nello stesso giorno Medusa ha messo sul mercato Aida degli alberi, una mia idea che si sono tenuti e sui manifesti hanno avuto il coraggio di scrivere ‘dai creatori della Gabbianella e il gatto‘. Questa è gente così. Ora sto lavorando a un film sul Natale ambientato a Napoli, uscirà tra un anno e Lanterna Magica, guarda caso, ha deciso di realizzare un film d’ambiente napoletano: saremo nelle sale nello stesso periodo, e sono sicuro che loro cercheranno ancora di confondere le idee al pubblico sfruttando il mio nome”.
Anche D’Alò, come Paolo Virzì e Sergio Rubini, è stato travolto dal crollo di Cecchi Gori: “Ho due progetti fermi, sempre per i problemi di Cecchi Gori, cioè la Tempesta di Shakespeare e un mio Pinocchio. Purtroppo – aggiunge il regista- non siamo riusciti a mandare Momo a nessun festival, eppure sono fiducioso: il nuovo produttore, Albachiara, (Il mestiere delle armi, I vestiti nuovi dell’Imperatore) privilegia la qualità e non manda i film allo sbaraglio nell’arena per toglierli dalle sale dopo quindici giorni. E’ chiaro che lavorare in questo modo è più difficile, però non ci si vergogna mai”.
Intanto Medusa annuncia una replica alle accuse: “L’articolo contiene numerose inesattezze. Risponderemo direttamente al quotidiano” afferma l’addetto stampa Claudio Trionfera.