ELIO PANDOLFI

L’attore Elio Pandolfi è stato il primo artista ad essere insignito a Torino del Premio Maria Adriana Prolo: “Ha percorso e percorre un lungo cammino artistico con fantasia, umiltà, ironia, studio e ricerca assieme”, si legge nella motivazione ufficiale. Il premio, che l’Associazione Museo Nazionale del Cinema ha intitolato alla sua fondatrice, verrà assegnato ogni anno ad un personaggio emergente o ad un veterano la cui carriera è stata ricca di esperienze artistiche. È il caso appunto di Pandolfi, che ha mostrato la sue doti attoriali in teatro, cinema, televisione, doppiaggio, canzone, operetta.
Una grande carica di simpatia traspare subito ascoltando gli aneddoti della sua vita, una personalissima storia orale dello spettacolo in Italia. Questo ruolo di memoria storica è anche uno dei punti di forza della sua attività radiofonica che si è ora rinnovata su Radio 3 nella trasmissione di cinema Hollywood Party.
Ma la sorpresa più grande, che Pandolfi ha riservato al Festival, è stata la proiezione di una serie di “film artigianali in 8 mm, fatti in casa, in cucina, per la precisione”, divertimenti tra amici che coinvolgevano nomi illustri come Paolo Panelli, Bice Valori, Nino Manfredi, Marcello Mastroianni.
Veri e propri documenti storici sono invece i filmati girati dietro le quinte di rappresentazioni teatrali e soprattutto le visite sui set di film come Cuori sul mare con Panelli, Mastroianni e Charles Vanel e Altri tempi di Alessandro Blasetti in cui recitò.
Non è mancata la carrellata sui suoi grandi doppiaggi, anche di parti cantate: da Cabaret a Cantando sotto la pioggia, passando attraverso Groucho Marx e Charlie Chan, e persino una nuova edizione del Dracula del 1931, in cui presta la voce a Bela Lugosi.
Nonostante un’intensa carriera Pandolfi ha mantenuto una schiettezza tutta romana e una grande semplicità, pronto a sperimentare strade nuove, con nostalgia per la grande stagione della rivista. “Da ragazzo vedevo di tutto per imparare: avanspettacolo, prosa, varietà. Erano lezioni di recitazione e quando tornavo a casa cercavo di rifarli. I soldi per il biglietto, poche lire, me li dava mio padre, a condizione di essere un bravo studente”.