Elio Germano: “Ho interpretato Berlinguer per sentirmi utile”

Il commento dei premiati della Festa del Cinema di Roma 2024, tra cui Ángela Molina, Edgardo Pistone ed Eran Riklis


ROMA – “Oggi cresciamo in una società in cui ci insegnano che la felicità sta nella propria realizzazione personale, quando utilizzi la collettività per il tuo risultato, la tua carriera, la tua strada. – così Elio Germano in apertura della conferenza dei premiati della Festa del Cinema 2023, dove si è aggiudicato il premio al Migliore attore per il suo ruolo in Berlinguer. La grande ambizione di Andrea Segre – Questo film vuole raccontare quanto è meglio, quanto è più soddisfacente quando ti senti a disposizione di qualcosa. I ruoli più emozionanti e che ti restituiscono di più sono quando non pensi che il film sia per la tua carriera, ma che serve a qualcun altro. Ti senti utile”.

L’altro premio attoriale è andato ad Ángela Molina protagonista di Polvo serán, un film incentrato sull’eutanasia di una coppia spagnola. “Un tema complesso ma una riflessione che ci tocca tutti nel lato più sublimemente fraterno. – riflette l’attrice – Siamo abituati a pensare alla morte, anche da bambini c’è un momento in cui questa idea ci raggiunge. Ognuno di noi ha la capacità di riflettere e assumere la dignità di accettare questo momento e andarci in contro con un sorriso. Essere grati della vita. Perché ci sarà sempre”.

“È veramente speciale. – commenta Michiel Blanchart, regista de La nuit se traîne, vincitore del Gran premio della Giuria – È il mio primo film e ha già avuto un premio un festival così prestigioso. Un premio che mi dice che forse non ho sbagliato a fare film. Mi auguro che mi possa aiutare a realizzare gli altri sogni e gli altri progetti che ho nel cassetto”.

La Miglior regia è andata Morrisa Maltz, autrice di Jazzy: “Credo che la regia sia minimale in un certo senso. – spiega – Abbiamo consentito alle due ragazze di prendere il controllo della storia, sono state loro a dirmi quello che volevano far vedere e come.  Il film è libero perché abbiamo consentito loro di essere se stesse”.

È italiano il film vincitore ex equo della migliore Opera prima, Ciao Bambino di Edgardo Pistone: “A volte temo che l’attenzione sia focalizzata più sui contenuti che sul linguaggio cinematografico e sul modo in cui vengono raccontate le storie. – dichiara il regista – Per fortuna vengo puntualmente smentito, perché il cinema riesce sempre a trovare il suo spazio negli occhi e nei cuori di chi lo guarda”.

“Questo premio significa tantissimo per me. – rivela Christopher Andrews, vincitore della migliore sceneggiatura per Bring Them Down – Il mio approccio al cinema è  che è un linguaggio di immagini e suono. Non riguarda le parole, perché quelle che viene detto nella sceneggiatura è mascherare qualcos’altro, non riportare quello che le persone pensano veramente”.

Ben due i premi vinti da Reading Lolita in Teheran di Eran Riklis. Uno è il Premio del pubblico, commentato dallo stesso regista: “È il mio 14° film, ma sembra sempre il primo. L’entusiasmo c’è sempre. Il pubblico è come una giuria. Quando raggiungi il cuore e la mente, ti auguri che rispetti te e il tuo film. Questo è il nostro primo festival, dobbiamo dire che il regista è israeliano, ma per me non vuol dire niente, perché siamo tutti abitanti del mondo e dobbiamo tutti contribuire a farci uscire da questo gran casino”.

Il Premio speciale della Giuria al Cast del film, rappresentato dalla protagonista Golshifteh Farahani: “Laetitia Casta mi ha detto una cosa commovente: anche se il film non è al 100% iraniano, voi ragazze lo siete. – dichiara l’attrice – Come artisti siamo qui a ispirare le persone, a sognare un altro mondo, a immaginare un mondo in cui ci siano le stesse possibilità per tutti. In questi momenti oscuri le persone non riescono a immaginare. Il nostro compito è fargli sentire le emozioni in modo diverso. Ogni lotta per la libertà tocca il cuore delle persone”.

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26 Ottobre 2024

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