ELEONORA, LA RIVOLUZIONARIA


“Una donna apparentemente fragile, che sembra lasciarsi trascinare dagli avvenimenti, ma che ha dentro una grande forza e la capacità di analizzare gli eventi con estrema lucidità. Non l´eroina passionale che ci si aspetterebbe di trovare tra i rivoluzionari, ma la donna che, con intelligenza e fermezza, sposa le idee della Rivoluzione perché ne sente la giustezza, pur comprendendone i limiti e le debolezze”.
Così Antonietta De Lillo, apprezzata regista di Non è giusto, descrive la marchesa Eleonora Pimentel Fonseca, scrittrice e sostenitrice degli ideali che animarono la Rivoluzione napoletana del 1798, condannata a morte al ritorno dei Borboni.
Una figura affascinante tanto che la regista ha deciso di dedicarle il film Il resto di niente, tratto dall’omonimo libro di Enzo Striano.
Un progetto inseguito dal 1999, quando De Lillo acquistò i diritti del volume, allora semisconosciuto, che ora si concretizza grazie all’impegno produttivo della Factory di Mariella Li Sacchi e Amedeo Letizia.
Il primo ciak è fissato per oggi a Napoli e le riprese andranno avanti per 9 settimane. Sul set, a vestire i panni della marchesa c’è la portoghese Maria De Medeiros, attrice 37enne che alle spalle ha oltre 60 interpretazioni (è Anaïs Nin in Henry e June di Philip Kaufman e Fabienne in Pulp Fiction di Quentin Tarantino) e la regia di Capitani d’aprile. De Lillo ha pensato a lei fin dall’inizio: “Maria ha negli occhi la stessa fragilità e forza di Eleonora” spiega.
I fermenti rivoluzionari nella Napoli borbonica sono visti attraverso lo sguardo della protagonista ma “Il resto di niente – dice la filmaker – è anche un film corale, con molte figure storiche e alcune inventate dallo stesso Striano. Più di cento ruoli che coinvolgono tanti attori partenopei, che attraverso la memoria dei fatti e delle emozioni, ancora viva in loro, contribuiranno a dar vita ai personaggi che, insieme a Eleonora, hanno avuto una grande importanza storica e che vivono ancora nel ricordo dei napoletani”.
Tra loro, il drammaturgo Enzo Moscato nel ruolo del filosofo Gaetano Filangieri, il filosofo che ispirò le idee rivoluzionarie. La colonna sonora è invece curata da Daniele Sepe, già compositore delle musiche di Il caricatore di Eugenio Cappuccio e Massimo Gaudioso e Figli di Annibale di Davide Ferrario.
De Lillo, che firma anche la sceneggiatura con Giuseppe Rocca e Laura Sabatino, promette: “Il film sarà legato allo spirito del romanzo e al sentimento che ha mosso Enzo Striano nell’affrontare la storia raccontandola attraverso le emozioni, i desideri e le speranze che animarono quei giovani. La struttura narrativa, adattata al linguaggio cinematografico e al mio punto di vista su Eleonora e la sua vita, condividerà il suo sguardo amorevole e il senso di amarezza di fronte al fallimento di una grande utopia come la Rivoluzione napoletana del 1799. Ringrazio la famiglia Striano, soprattutto la moglie, per avermi affidato il testo trasmettendomi il senso di rigore e la dignità che hanno accompagnato la vita di uno scrittore ingiustamente trascurato in vita”.

autore
14 Ottobre 2002

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